Francesco Falzarano
Tanto, troppo tempo senza acquisti. E’ stato un mese difficile a Benevento tra la Coppa Italia, l’inizio del campionato, ed il mercato che non decollava. Un mercato fatto di step quello giallorosso. Prima i “migliori” giocatori della serie B, giovani e dal futuro assicurato, poi calciatori di serie A che dovevano rilanciarsi, ed infine il terzo step calciatori della massima serie già pronti per migliorare la caratura ed il carisma della rosa. La terza fase è stata difficile, burrascosa, ma soprattutto priva di acquisti. Il mercato giallorossi è stato portato avanti principalmente da Baroni, e Di Somma più defilato. Prima le frizioni con Di Somma, che hanno portato ad un duro confronto tra il Ds e il patron Vigorito, poi i risultati e delle ideee un po’ discordanti da quelle di Baroni, hanno fatto sì che il numero uno sannita scendesse in campo in prima persona e l’ha fatto a modo suo. Sei acquisti nelle ultime 24-48 ore di mercato un record praticamente condite da uscite importanti e dolorose. Armenteros è stato il primo dall’Heracles, per circa 3mln, nazionale svedese e con all’attivo 19 goal in Eredivisie. Poi Vittorio Parigini che arriva dal Torino a titolo definitivo nazionale under -21. Poi il doppio colpo dal Sassuolo, prestito con obbligo facilmente raggiungibile, sia per Luca Antei che per Pietro Iemmello. Infine il colpo a sorpresa Lombardi dalla Lazio e soprattutto Achraf Lazaar dal Newcastle, la trattativa più difficile. Ora la rosa è pronta a lottare per la salvezza. Tante le uscite : Ceravolo, Camporese, Agyei, De Falco e Cissè. . Insomma operazioni onerose, importanti e di rilievo, che danno quella caratura e fisicità di cui il Benevento aveva bisogno, che dimostrano che il Benevento c’è, così come dichiarato ieri dallo stesso presidente “Qualcuno che ci aveva dato per morti sul piano operativo dovrà ricredersi. Abbiamo lanciato un grosso messaggio a tutti. Questo mondo, del quale continuo a riconoscere poco, aveva bisogno di sapere che il Benevento ha cambiato politica. I cartellini dei calciatori che cediamo devono essere pagati. Quelli che vengono devono sudare la maglia e darci soddisfazioni”. Insomma è un Benevento che cambia pelle per la serie A, e che si veste di un nuovo vestito, certamente malinconico per aver dato l’addio agli eroi della promozione, ma in città si spera che dopo aver tolto questo velo di malinconia si possa festeggiare per la salvezza, salvezza che ora è assolutamente nelle corde del Benevento.