Nicola Ciacciarelli
Troppa Juve per un Toro spavaldo, ma solo prima del fischio di inizio. I granata sono tramortiti sin dal 1′ da una Juve brillante come non mai in questa stagione che mantiene le giuste distanze fra i reparti con costanza, travolgendo i cugini 4-0. Vero è che il compito dei bianconeri è facilitato dall’ingenuo doppio giallo colto da Baselli che, sull’1-0, spacca in due il match al 26′ . Eppure la superiorità di Madama era apparsa evidente precedentemente al rosso all’ex Atalanta. Ai granata manca chi riesca ad evitare la pressione alta dei campioni d’Italia che, non a caso, sbloccano il risultato rubando la sfera al portatore di palla avversario (Rincon nell’occasione). Juventus superiore in tutto e per tutto. I bianconeri alzano il pressing per quasi gli interi 90 minuti. Toro spaesato e con le idee annebbiate.
C’è chi in una serata del genere brilla più di tutti. Scontato dire Paulo Dybala (10 reti in sei giornate), che sembra avere un Joystick al posto dei piedi. Superbo è anche Pjanic. La conclusione con cui raddoppia, dal limite dell’area, è solo la punta dell’iceberg. Una prova sontuosa di un giocatore che ha iniziato con le marce alte l’annata. A Torino, oltre alle doti da autentico artista del pallone, ha aggiunto cattiveria agonistica e buon senso della posizione. Caratteristiche che fanno di lui un giocatore a tutto tondo, pronto ad effettuare il definitivo salto di qualità che gli si richiede da un po’ di tempo. Pjanic ha cucito e ricamato in mediana, usando la sciabola e abbondando il fioretto quando l’occasione lo necessitava. Uno strapotere il suo. Come quello della Juve.