Il settimo weekend di calcio spagnolo è stato incredibile: goleade, rimonte, contro rimonte, sorprese, delusioni.. ma anche sgomento e tristezza.
Il venerdì apre le porte con un pazzesco 3-3 tra Celta Vigo e Girona al Balaidos, poi il sabato, che consegna le vittorie al Depor (2-1 in rimonta sul Getafe, griffata Lucas Perez e Andone), Siviglia (2-0 in un derby mai troppo semplice contro il tenace Malaga), e soprattutto Alaves, comandato dal nostro Gianni De Biasi, che sconfigge al Ciutat de Valencia la sua ex squadra, il Levante, per 2-0 (prima vittoria stagionale per i bianco azzurri). Chiude l’Atetico Madrid con un deludente pari esterno contro il Leganes, in una partita opaca nella quale i colchoneros hanno pure rischiato di perdere.
La domenica è però il giorno fondamentale, perchè giocano le più forti, e soprattutto perchè in una città non qualunque, Barcellona, è in atto il referendum per l’indipendenza della catalogna (considerato esplicitamente invalido dal governo spagnolo). Ci saranno scontri, feriti, e constestazioni.. inoltre la partita tra Barcellona e Las Palmas, al Camp Nou, sarà giocata a porte chiuse.
Tornando a parlare di risultati, nel match delle 12:00 ad Anoeta va in scena probabilmente la partita dell’anno, tra Real Sociedad e Betis, che termina 4-4 dopo emozioni a non finire; torna a vincere il Villarreal dopo l’esonero di Escribà, e lo fa per 3-0 sull’Eibar al Madrigal (tripletta del franco congolese Bakambu), mentre continua a sorprendere il Valencia, ora terzo in classifica a 15 punti, vittorioso sull’Athletic Club per 3-2 (a segno ancora Zaza, per lui 6 gol in Liga fin qui). Il Real Madrid vince facile per 2-0 in casa con l’Espanyol, e si mette quinto superando il Betis, doppietta di Isco per le merengues.
Chiudiamo col Barcellona, che come detto in precedenza giocava un match surreale, in un giorno surreale, dove la connessione tra calcio e politica è stata forte più che mai. 3 a 0 per i catalani sugli isolani del Las Palmas, segnano Busquets e 2 volte Messi. Nel gelo dell’infinito e terribilmente silenzioso Camp Nou si vince, ma non si esulta troppo: ora sono 5 i punti sulla seconda (il Siviglia), ma questo giorno verrà ricordato come uno dei più cupi della storia barcellonista. Pique lo ha già definito il giorno più triste della sua carriera.