di Giandomenico Tiseo
Urge recuperare i centrocampisti titolari e le condizioni di Belotti ed Insigne…
“La mano del destino ha pescato la Svezia”. Con questa frase ha esordito il team manager della Nazionale Italiana di calcio Gabriele “Lele” Oriali commentando l’esito del sorteggio di Zurigo (Svizzera) che ha definito il quadro degli accoppiamenti dei playoff di qualificazione ai Mondiali 2018 in Russia. L’Italia a 20 anni distanza è costretta agli spareggi per staccare il biglietto: l’ultima fu appunto nel 1997 con Cesare Maldini in panchina. Ora, il condottiero è Giampiero Ventura il quale, conscio (solo lui) di un 4-2-4 con più dubbi che certezze, si prepara ad affrontare la doppia sfida: 10 novembre, andata a Stoccolma, e il 13 novembre a San Siro il ritorno. Queste le date da segnare sulla propria agenda. Ma che Italia sarà? Una squadra obbligata a ritrovarsi. Lo spettacolo dell’Allianz Stadium contro la Macedonia è stato indecoroso ed il gol di Candreva in Albania, funzionale al ranking, ha la parvenza di un “brodino”. Una compagine apparsa con poche idee e scarsa personalità, specie il mezzo al campo. Ed è proprio nella zona nevralgica che il tecnico azzurro si augura di ritrovare alcuni alfieri importanti nel suo scacchiere. Daniele De Rossi, Marco Verratti, Lorenzo Pellegrini e Claudio Marchisio sono giocatori indispensabili per una formazione bisognosa di talento e geometrie. La Svezia, Nazionale in grado di battere la Francia nel proprio girone, non è da sottovalutare pur priva di un calciatore di classe assoluta come Zlatan Ibrahimovic. Pertanto, la presenza degli atleti citati può regalare imprevedibilità ad una manovra sembrata ultimamente scontata e ripetitiva come un registratore di cassa. Fa discutere altresì l’ostracismo nei confronti di Jorginho, faro del gioco nel Napoli di Maurizio Sarri. Tenendo conto, infatti, di un Verratti non al 100% della condizione il ricorso all’italo-brasiliano parrebbe scontato ma le questioni tecniche sono irremovibili. Per quanto concerne gli altri reparti, detto che in porta Gigi Buffon non si discute, la retroguardia attuale non può essere diversa dall’abituale BBC di juventina memoria. Anche se Bonucci è lontano parente dal meglio espresso, l’impiego di giocatori di esperienza in due incontri a forte impatto emotivo non è trascurabile, coadiuvati poi da Daniele Rugani e Davide Astori. Sugli esterni difensivi, oltre a Matteo Darmian e Leonardo Spinazzola, il ritorno di Alessandro Florenzi è a grande richiesta…La completezza del calciatore della Roma è acclarata ed è merce rara in questo roster. Guardando all’attacco preoccupano sia le condizioni di Andrea Belotti che quelle di Lorenzo Insigne. Il “Gallo” si è infortunato ad inizio ottobre, nel corso di Verona-Torino, procurandosi una “lesione tra primo e secondo grado del legamento collaterale e capsulare mediale del ginocchio destro”. Uno stop di un mese ed una disponibilità con il punto di domanda. Più recente, invece, il problema per il n.10 azzurro, costretto ad uscire dal capo nel match contro il Manchester City di Champions League per una contrattura da affaticamento all’adduttore destro. Per “Lorenzo il Magnifico” ci dovrebbero essere più chance ma sarà da valutare la condizione. Appare evidente che quasi tutto il peso dell’attacco sarà su Ciro Immobile (capocannoniere della Serie A con 11 reti) al quale dovrà essere affiancato un Candreva più che discreto ed uno tra Federico Bernardeschi e Stephan El Shaarawy in caso di forfait di Insigne. In buona sostanza, non si sorride. All’eventualità “eliminazione” nessuno vuole pensarci però non si arriva all’appuntamento non nel migliore dei modi.