La rinascita del Valencia

Posted By on Ott 23, 2017 | 0 comments


di Oliver Jones

 

Il 17 Maggio 2017 Marcelino Garcia Toral firma un contratto biennale che lo lega al Valencia con una missione, risollevare los Murcielagos dal barartro in cui militavano da ormai 2 anni.
5 mesi e 9 giornate di Liga piu tardi il Valencia occupa il secondo posto in campionato, viene da 5 vittorie consecutive, ha ritrovato un’ identità di gioco e delle certezze, minate solamente da degli sporadici cali di tensione, ed al Mestalla si respira un aria di festa come non si faceva da ormai almeno 2 anni.
Il Mercato- La dirigenza Valencianista ha operato bene durante l’ estate con innesti mirati mantenendo comunque un discreto bilancio di -22.000.000. Molti degli acquisti provengono da società italiane come il portiere Neto, Simone Zaza (preso per rimpiazzare Paco Alcacer, che non fu mai correttamente sostituito nella stagione passata),  Kondogbia e Jeison Murillo con quest’ ultimo che insieme all ex Arsenal Gabriel Paulista è andato a ricostruire un reparto arretrato da rivoluzionare totalmente.
Un altro reparto a subire un profondo cambiamento è stato quello degli esterni, in questo caso la dirigenza ha preferito puntare su 2 giovani talenti dall’ estero come Andreas Pereira e Gonçalo Guedes presi entrambi in prestito rispettivamente da Man Utd e Psg
La formazione– Marcelino ha modellato il suo Valencia sulla falsa riga del suo vecchio Villareal, la squadra si schiera infatti con un canonico 4-4-2  con i due esterni (il canterano Carlos Soler e Guedes) che si accentrano verso l’interno del campo creando cosi spesso e volentieri superiorità numerica nella fascia centrale liberando cosi spazio per le sovrapposizioni dei terzini. Al centro Parejo e Kondogbia danno il giusto equilibrio fra qualità e quantità con lo spagnolo che fa da regista mentre all’ ex inter sono affidati i compiti di interdizione.
La squadra tende a stare stretta e bassa affidandosi a ripartenze veloci spesso aiutate dal classico movimento ad elastico dei due attaccanti con Rodrigo che viene incontro a smistare il gioco e Zaza che attacca la profondità.
Uomini Chiave– il Valencia di Marcelino si è fatto apprezzare finora per un ottima organizzazione di gioco corale in cui ogni uomo in campo è funzionale alla manovra della squadra, tuttavia la squadra non è priva di leader: Dani Parejo è l’ anima ed il cervello della squadra, è tramite i suoi piedi e la sua regia che quasi tutte le azioni pericolose vengono alla luce. E se è dal regista spagnolo che comincia la fase offensiva la medesima fase viene conclusa dal nostrano Simone Zaza che con 8 gol in 9 partite sta zittendo (come Kondogbia) tutte le critiche piovutegli addosso dal bel paese. Il suo compagno di reparto Rodrigo Machado non è da meno, non solo il giovane talento appare sempre più nel vivo della manovra con sponde e movimenti senza palla intelligentissimi ma in queste prime 9 giornate ha anche totalizzato più reti (5, condite da 4 assist) di quante ne avesse realizzate nelle sue due stagioni precedenti.
Altri due giocatori sublimi sono i due esterni, Guedes e Soler. Il primo arrivato in prestito dal PSG sembra avviato verso una clamorosa esplosione, c’è poco infatti che il ragazzo non sappia fare, si è dimostrato capace di andare a duettare con gli attaccanti in spazi stretti come un trequartista grazie ad una splendida tecnica di base che abbina ad una velocità impressionante e ad un tiro da fuori non da meno che lo hanno aiutato a totalizzare uno score di 3 gol e 5 assist. Soler d altro canto è una mezzala adattata ad esterno destro e, nonostante la scelta di Marcelino destò qualche perplessità a lungo andare il campo, come spesso succede, gli ha dato ragione, il 20enne infatti si è dimostrato un giocatore completo con grande visione di gioco grazie alla quale ha gia totalizzato 4 assist, l’ impressione è che da qui in avanti possa solo migliorare.
Punti Deboli- Nonostante un ottimo gioco ed una squadra in netta ripresa i bianconeri della comunità Valenzana non sono esenti da difetti, più volte infatti il Valencia ha subito la riapertura di partite che sembravano chiuse (su tutte spicca la partita col betis in cui la squadra di Siviglia ha quasi rimontato lo 0-4 andando sul 3-4 in meno di 10 minuti per poi perdere la partita 3-6). Marcelino dovrà dunque lavorare su questi cali di tensione che arrivano puntuali nella fase centrale del secondo tempo, manca l’ attenzione assoluta per tutti i 90 minuti della partita, tuttavia questo Valencia sembra il lontano parente di quello visto negli ultimi anni e sotto l’ abile guida del tecnico di Villaviciosa sembra pronto a lottare per i posti che gli competono, quelli per l’ europa che conta.

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