Tiziano Villanacci
L’esordio di Gennaro Gattuso sulla panchina del Milan è da film horror. I rossoneri vengono raggiunti all’ultima azione dal Benevento, che ottiene il primo storico punto in Serie A grazie al colpo di testa del suo portiere Brignoli. Pari meritato dei campani, con un Milan incapace di imporre il proprio gioco e non abile a mettere in ghiaccio la partita dopo il ritrovato vantaggio con Kalinic.
Gattuso tatticamente non modifica l’impostazione che Montella aveva dato alla sua squadra e schiera un 3-5-2 con il ritorno di Musacchio nel reparto difensivo, con Borini che vince il ballottaggio contro Abate e con Kalinic confermato al centro dell’attacco al posto di Andre Silva. Il Benevento è quadrato in campo e fallisce alcune occasioni anche sullo 0-0. Ai rossoneri non basta aver trovato per due volte un vantaggio (con Bonaventura prima ed il croato poi) che la squadra di Gattuso non aveva dimostrato di meritare sino a fondo.
L’ex tecnico del Pisa si sbraccia ed urla in panchina, ma il Milan continua a manifestare problemi tattici ad inizio azione e soffre molto sulla fasce, dove Rodriguez e Borini non riescono a garantire con continuità le due fasi di gioco. Bonucci e Montolivo sono troppo lenti a creare gioco. Suso si allaraga molto ma in diverse occasioni viene raddoppiato e lasciato solo in attesa di una sua invenzione. Kalinic non è in forma e fatica a far salire la squadra. Non hanno inciso i cambi, dettati dall’espulsione di Romagnoli, che si conferma ancora protagonista di errori decisivi, e da una fatica derivata anche dai nuovi allenamenti.
La chiave della gara è sicuramente lo storico gol del portiere dei campani, che però è lasciato colpevolmente solo nell’ultima chance utile per pareggiare la partita. Gattuso aveva guidato i suoi durante i decisivi istanti del recupero, dove il Milan è stato incapace anche in una singola occasione di saper tenere il pallone e far passare il tempo. Questi episodi sono segno di frenesia in campo e tanto nervosismo, rappresentato anche dal migliore rossonero, Franck Kessie.
Ora Milan – Bologna in campionato e Rijeka – Milan, ininfluente sul risultato finale, in Europa League, con i rossoneri che hanno già in cassaforte il primo posto. Due gare non impossibili, utili a Gattuso per comprendere al meglio il potenziale dei suoi giocatori e per quest’ultimi per trovare almeno il 50% della convinzione del loro neo allenatore.