Francesco Falzarano
Una settimana vissuta in pompa magna a Benevento, primo storico punto e città piena di entusiasmo. Sembrava poter essere l’inizio della risalita, soprattutto perché si era spesso parlato di questo primo punto che avrebbe potuto sbloccare la stagione dei Sanniti. Forse si era andati un po’ al di là delle proprie aspettative, forse ci si era staccati dalla realtà. Questo perchè pareggiare con il Milan con goal del portiere di testa al ’95, forse era sinonimo di una magio di una qualsivoglia strega, e non di una vera e propria ripresa. Accadde con il Sassuolo, si ripete ad Udine, in un match fondamentale il Benevento crolla 2-0, prende goal con una facilità raccapricciante e si scioglie come neve al sole. Ci prova la strega nella ripresa, sbatte, corre, si avvicina alla porta avversaria, ma la sensazione è sempre la stessa, quella di inferiorità fisica, tecnica, psicologica e caratteriale. De Zerbi cambia ad Udine, sbagliando secondo noi, ma semplicemente perché il Benevento aveva ben figurato con il 4-3-3 contro il Milan, e variare questo modulo non ci è apparsa scelta giusta. Alla fine le chiacchiere le porta via il vento. Dopo sedici partite i giallorossi sono ancorati ad un solo punto e la salvezza a -11. Domenica altro match fondamentale in casa con la Spal, mancare i tre punti vorrebbe dire addio ad ogni tipo di speranza.