di Vincenzo Boscaino
Non Importava come. Bisognava vincere. Il campionato è una somma algebrica di partite a sé stanti. La coppa no. Solo la vittoria permette di andare avanti. Bisognava vincere. Si è vinto.
Ieri al Franchi non è mancato nulla: rigori, var, polemiche, capovolgimento di fronte. Un susseguirsi di emozioni culminate con quel tiro dagli 11 metri di Veretout che ha scritto la parola fine dopo 90’ minuti di fuoco.
No. La coppa Italia non può essere considerata una competizione minore, ieri le due squadre ne hanno dato prova. Fiorentina-Sampdoria rappresentava più di un ottavo di finale. Fiorentina-Sampdoria era il banco di prova dei sogni Viola, un’opportunità per dimostrare di non essere inferiori. Serviva per lanciare un messaggio agli avversari che li precedono in campionato, serviva a sé stessi per acquistare consapevolezza della propria forza.
Ieri sera è stata anche la serata di Veretout, il gioiellino francese che è stato il vero uomo in più per i toscani, simbolo della rinascita Viola. Mister Pioli a fine gara ha detto: “Credo che Jordan abbia ottime caratteristiche ed è un’eccezione tra gli stranieri, che generalmente hanno difficoltà a inserirsi nel campionato italiano: Jordan ha fatto subito molto bene, ma ha ancora margini di miglioramento.”
Nell’attesa di vedere cosa può diventare Veretout a Firenze, nelle ultime settimane si sta ammirando una continuità di prestazioni che appariva come un miraggio fino a poco tempo fa. A tal proposito Astori ha dichiarato: “abbiamo alternato partite ottime ad altre dove sapevamo che ci serviva del tempo per crescere, stiamo costruendo le basi per il futuro.”
Adesso appuntamento al 26 dicembre aspettando la vincitrice di Lazio-Cittadella. Non importa come. Bisognerà vincere anche quella partita. Per continuare ad andare avanti. Per continuare a sognare.