di Francesco Morasso
45′ + 4′ del secondo tempo, triplice fischio finale dell’arbitro Orsato e cala il sipario al Bentegodi: Hellas Verona batte Milan 3-0.
Mister Gattuso, stravolto, si presenta ai microfoni e chiede scusa per la figuraccia; nell’aria si diffonde uno strano sconcerto che è un misto di dispiacere ed impotenza.
Da cinque anni in questa squadra che è diventata il club più titolato al mondo durante la trentennale epopea berlusconiana, è cambiato tutto (giocatori,proprietà,dirigenti,sede) perché nulla, però, cambi davvero. I milanisti hanno prima atteso, poi sperato ed infine pensato, di avere finalmente le carte buone in mano, ma d’un tratto come nel memorabile film “Regalo di Natale” ( ironia della sorte, del 1986), la partita volge al termine e si palesano chiari i ruoli, le debolezze, i sotterfugi, i bluff, i limiti, gli inganni, le congiure.
Il Milan si scioglie alla prima difficoltà e non sa reagire, il suo condottiero esce dal campo distrutto e con, sul volto, la sofferenza di tutte le problematiche irrisolte e sotto il peso dei debiti sportivi insoluti proprio come il Franco Mattioli ( interpretato dal grande rossonero Diego Abatantuno) protagonista truffato della pellicola di Pupi Avati.
Questo pomeriggio di quasi Natale costringe i Milantristi a nuotare nel mare aperto di quella amara malinconia.
La fredda cronaca: primi venti minuti favorevoli ai rossoneri poi, al minuto ventiquattro, Caracciolo, di testa, da calcio d’angolo, batte Donnarumma; il primo tempo si chiude con il forcing del Milan per arrivare al pareggio. Al decimo del secondo tempo il Verona raddoppia con Kean, male la difesa che non copre un taglio di un positivissimo Bessa,il quale, al minuto trentadue, addirittura, segna il terzo goal in contropiede.
E dopo i danni, la beffa: al quarantacinquesimo viene espulso Suso per un pestone ai danni di Verdi.
In verità nessun “Regalo di Natale”.