di Francesco Morasso
La tragedia è compiuta: Milan-Atalanta 0-2, l’ex Cristante ed Ilicic stendono i rossoneri.
Una volta di più i ragazzi di Gattuso hanno confermato di non essere una Squadra nonostante le critiche, i rimbrotti, le ironie degli avversari, talvolta i veri e propri insulti (Capello-“prese mezze tacche in estate”-) le punizioni, i ritiri propedeutici…nulla sembra compattare un Gruppo che non esiste.
Tutti, dirigenti e tecnici compresi, cercano disperatamente qualcosa che questi giocatori non posseggono..: la bellezza del SACRIFICIO, lavorare costantemente al limite dello sforzo con gioia e soffrendo insieme; la GENEROSITÀ’, l’essere disposti a rinunciare al proprio tiro per fare un passaggio a chi e’ piazzato meglio o semplicemente a correre di più per recuperare una posizione; la CORALITA’, una grande squadra è come una catena, un balletto, una grande coreografia della scala di Milano; l’EQUILIBRIO , ognuno dovrebbe portare il suo mattone; il CERVELLO, la mentalità vincente; e per ultimo ma non meno importante i VALORI, sapere cosa fare e cosa evitare. Questa Non-Squadra non possiede nessuna delle caratteristiche sopracitate e neanche può chiederle al grande e possente mago di Oz.
Ma ciò che ieri ha più amareggiato è la totale impotenza dei calciatori , quel senso di rassegnazione mista a scoramento che quasi ti fa accettare tutto senza più difendere ne’ te stesso, ne’ un compagno, ne’ i tuoi principi. Questo non può e non deve essere accettato. All’ interno di un tale psicodramma natalizio si colloca perfettamente la partita e quando ripassi un po’ i numeri ti accorgi di 8 ko nelle ultime 18 gare…mai i rossoneri avevano fatto così male nell’ultimo trentennio, addirittura peggio della stagione nera del 1981/82 terminata con la retrocessione, l’unica sul campo per il Milan.
Riguardo alla gara c’è poco da dire, Atalanta padrona del campo e del gioco che apre le marcature con un goal di Cristante propiziato da un calcio da fermo con la retroguardia immobile in modalità presepe e da un imbarazzante errore del timoroso Donnarumma. Confusione Milan e nella ripresa contropiede fulmineo dei nerazzurri e raddoppio firmato Josip Ilicic. Fischi e contestazioni.
A questo punto vi è solo una disperata possibilità in quel di Milanello che più che un auspicio è una vera e propria preghiera da rivolgere direttamente allo Spirito del Natale approfittando delle imminenti festività: occorre assolutamente mettere in campo una prova di orgoglio e di fede mercoledì 27 (tra poco più di 72 ore) in coppa Italia contro i cugini, usciti anche loro malconci dal turno di campionato. Occorre un vero e proprio MIRACOLO di NATALE che squarci il cielo e diradi le minacciose nubi nere.