Alessandro Nardi
Esordio col botto per, il nuovo Toro vince 3-0 contro il Bologna ma soprattutto convince. Adesso è chiaro che è troppo presto per parlare di “cura Mazzarri”, ma è indubbio che una scossa potente sia arrivata. Il Torino, come previsto, entra in campo con lo stesso 4-3-3 usato da Mihajlovic fino all’ultima gara, ma è lo spirito che è diverso. Fin da subito i granata sembrano vivi e reattivi, con Iago Falque che prova due conclusioni da limite, che mancando il bersaglio di poco. Ancora una volta Il Toro va vicino al gol, ma Niang alza la mira da buona posizione. Dieci minuti dopo è ancora Torino, con Iago Falque che raccoglie in area di rigore, ma il suo tiro è debole. Al 39’ finalmente, arriva il vantaggio, meritatissimo, grazie ad una punizione battuta da Berenguer sul vertice destro dell’area di rigore, il cross tagliato e preciso incontra la testa di De Silvestri (lasciato colpevolmente solo) e il pallone s’insacca all’incrocio dei pali, imparabilmente per Mirante. In avvio di secondo tempo però arriva l’unica occasione a disposizione per la squadra di Donadoni: Molinaro commette un fallo netto in area di rigore e Damato concede l’estrema punizione. Sirigu è bravissimo a neutralizzare la conclusione di Pulgar concedendo solo il calcio d’angolo. La “sliding doors” giusta invece la prende Niang che entra in area di rigore avversaria, mette a sedere freddamente il suo avversario e poi sigla il 2-0 che chiude il match. Solo tre minuti dopo il rigore sbagliato dal Bologna. Al 85’ c’è gloria anche per Iago Falque, che dopo aver sfiorato il gol più volte lo trova con un tiro velenoso da fuori area che s’infila lentamente, ma imparabilmente alla sinistra di Mirante. Adesso il Toro può tornare a sognare l’Europa, non solo perché si trova a soli due punti dal sesto posto, ma anche perché se lo spirito, il cuore rimarranno questi e verranno integrati col calcio estremamente pratico di Mazzarri, nulla può essere precluso.