Francesco Falzarano
Era attesa nella serata di ieri la risposta di Simone Verdi al Napoli, e tutto andava verso la conclusione positiva della trattativa. Qualcosa invece nel tardo pomeriggio ha fatto storcere il naso. Sibillina si è fatta avanti l’ipotesi di un no. L’avevamo scritto ieri, il giocatore non era convinto, per se stesso, per la sua crescita, ma soprattutto per il suo impiego. Vero il Napoli è primo e si gioca lo scudetto, ma è anche vero, che il minutaggio dei tre davanti sfonda il muro dei duemila minuti, e la prima riserva (Ounas), non sfonda neanche il muro dei duecento. Negli occhi poi ancora Gabbiadini, Pavoletti, Maksimovic, e a addirittura Giaccherini, che dall’Europeo è crollato nel dimenticatoio azzurro. Insomma se da un lato la scelta di Verdi non è condivisibile, dall’altro si, e non di certo biasimabile. Nessuno purtroppo vuole ricordare che con l’arrivo ad Empoli di Saponara, Verdi il campo l’ha visto con il contagocce. Ma il problema vero, dove va ricercato ? Si potrebbe dire che questo è il risultato del mercato Napoli a stampo Sarriano. Spieghiamoci. I calciatori hanno “timore”, sanno che con Sarri il campo lo vedi troppo poco, ed esempi illustri ne abbiamo scritti sopra. Risultato, un Napoli che non riesce a fare mercato, e che rischia anche questa volta di non trovare i pezzi giusti per lottare fino alla fine per lo scudetto. Perché comunque un calciatore non giovane ( Verdi ha 26 anni), che dice di no alla prima della classe, qualche riflessione all’ombra del Vesuvio porta a farla. I sostituti ? Deulofeu, Politano ed il nome dell’ultim’ora Lucas Moura. Ma il punto non è chi arriva, il punto è che quei tre davanti non li tocca nessuno, e quindi servirebbe un titolare che con la testa capisca che deve fare la riserva di lusso, o meglio il dodicesimo. Il Napoli si ributta nel mercato, cercando “l’alternativa” giusta.