Giovanni Rosati
C’è confusione riguardo il pacchetto offensivo del Napoli. È vero, Sarri è stato per tutto questo tempo criticato esattamente dell’opposto, cioè dell’aver fin troppo chiare le gerarchie nel suo attacco, di non voler mai cambiare. Questo ha reso difficile la vita a quegli attaccanti che hanno giocato meno, o per niente, e ha allo stesso tempo reso Napoli una meta di poco appeal per eventuali nuovi innesti.
La discussione era giunta al suo punto di apice nel momento in cui Verdi aveva rifiutato un trasferimento alla corte del tecnico toscano, ufficialmente per sposare al 100% il progetto già iniziato assieme al Bologna. I più diffidenti, però, avevano chiaramente visto in quel “no, grazie” una vera e propria bocciatura verso il sistema a rotazione zero applicato da Sarri nel capoluogo campano. Ha le idee troppo chiare, non è aperto a modifiche di alcun tipo.
Eppure, la sensazione è che intorno all’attacco del Napoli ci sia un grandissimo caos. Callejon, Mertens e Insigne compongono un tridente ormai ben oliato e prolifico, il pacchetto degli ‘inamovibili’. La loro onnipresenza ha negli ultimi anni fatto appassire nelle motivazioni e nella notorietà il resto dei giocatori offensivi che sono circolati per Castel Volturno e dintorni. Basti pensare ai casi già trattati di Giaccherini, Pavoletti e Gabbiadini, che una volta ceduto in Inghilterra si era voluto togliere qualche sassolino: “Sarri punta sempre sugli stessi. Gli altri devono fare da anticamera”.
Le seconde linee in zona d’attacco attualmente rispondono al nome di Milik, Ounas, Giaccherini e Leandrinho. Il polacco è un caso a parte, essendo l’unico ad esser riuscito ad inserirsi temporaneamente nelle turnazioni del mister come tredicesimo uomo. Probabilmente solo le sue fragili ginocchia non gli hanno consentito di prendersi con continuità il minutaggio che avrebbe meritato. Insomma, tre titolari e tre riserve, con il brasiliano a ricoprire il ruolo di investimento per il futuro, quindi con un peso specifico leggermente minore per questo computo. Comunque un numero sufficiente per considerare completo il reparto avanzato del Napoli.
L’offensiva al Bologna per Verdi si è concretizzata in questa sessione di mercato, sincronicamente al possibile addio di Giaccherini, che potrebbe dunque giustificarla. Certo, a breve dovrebbe tornare Milik, ed è improbabile che il polacco accetti di buon grado un ruolo da quinta scelta nel pacchetto offensivo azzurro. È anche vero che, date le sue condizioni fisiche, il Napoli potrebbe non voler ripetere l’errore di basare su di lui le proprie strategie di mercato, ma forse Callejon-Martens-Insigne-Milik-Verdi sarebbe stato un quintetto di “titolari” un po’ abbondante.
Eppure, sfumato l’accordo con l’ala felsinea, l’interesse del Napoli si è comunque spostato su nuovi nomi, anche altisonanti. Si è parlato innanzitutto di un’alternativa italiana, Politano, che parrebbe entusiasta di vestire la maglia azzurra nonostante la fitta concorrenza. Poi sono stati accostati al club di De Laurentiis i nomi di Deulofeu dal Barcellona e Lucas Moura dal PSG; insomma, delle riserve di (eccessivo) lusso.
Recentemente è stata inoltre diffusa la notizia che Younes, esterno dell’Ajax, avrebbe rifiutato un’offerta dei gallesi dello Swansea proprio per mandare un messaggio al ds azzurro Giuntoli. Il giocatore tedesco sarebbe disposto a trasferirsi al Napoli in questa o nella prossima sessione di mercato. Ed ecco un altro nome.
A proposito di prossima sessione di mercato, il Napoli qualche colpo lo ha chiuso già da tempo. Dal Chievo è ufficialmente già arrivato a fine estate Inglese per una cifra che si aggira sugli 11 milioni, ma è poi stato parcheggiato per un’altra stagione al club veronese. Da questa estate, comunque, Inglese vestirà ufficialmente azzurro.
Sempre in estate arriverà con certezza quasi assoluta agli ordini di Sarri l’ex Benevento Ciciretti, che si è appena impegnato per 6 mesi in B con il Parma, così da poter essere in condizione smagliante per giugno, quando, da svincolato, firmerà un contratto con i partenopei. Con Callejon-Mertens-Insigne-Milik-Inglese-Ciciretti-Ounas più uno tra Deulofeu, Lucas Moura, Younes e Politano il Napoli sarebbe probabilmente la formazione con più sovrabbondanza offensiva al mondo. Qualcosa non quadra.
Ah, c’è di più. Mercoledì 17 gennaio il Napoli ha ufficializzato l’acquisto di Carlos Vinìcius Alves Morais dal Real Sport Clube di Queluz, attualmente ultimo nella seconda categoria portoghese. Ciliegina sulla torta di un reparto straripante per numero, un giovane sconosciuto che ha segnato 12 reti in un campionato a tasso di competitività molto discutibile.
C’è chi sostiene che l’arrivo del ragazzo sia dovuto al legame tra il club portoghese e Jorge Mendes, il più influente procuratore della storia del calcio. Tra i suoi numerosissimi assistiti spicca il nome di Faouzi Ghoulam, fresco di rinnovo con il Napoli fino al 2022. C’è chi pensa dunque che l’acquisto di Morais sia solamente inserito in un sistema di favori reciproci tra Mendes e i club che muovono i suoi calciatori. Un po’ come era successo alla Lazio lo scorso anno, quando in cambio della cessione di Keita erano arrivati a Formello Pedro Neto, Bruno Jordão e Nani, tutti legati a doppio filo al più influente procuratore di sempre.
Se è quindi possibile affermare con cognizione di causa che Sarri preferisca confermare i suoi tre uomini di fiducia nell’undici iniziale, lo è altrettanto percepire da questo turbinio di nomi una confusione mentale non trascurabile degli uomini mercato partenopei. Solo a fine anno si potrà capire se effettivamente questo caos si rivelerà causato da una stampa alla ricerca spasmodica di un altro scoop di mercato o da una società con le idee davvero troppo poco chiare.