Francesco Falzarano
Il 2017 del Benevento si era chiuso con due vittorie consecutive, che avevano issato la strega a 7pt in classifica, a -8 dalla zona salvezza, una distanza che come abbiamo sempre scritto, non era ancora tangibile per pensare al miracolo, ma quantomeno per recuperare la dignità. Crolla il Benevento, a Bologna, dopo il ritiro, dopo l’entusiasmo; e quello che fa più rumore non è la sconfitta per 3-0, risultato comunque roboante, ma l’apatia che i giallorossi hanno dimostrato sul prato verde del Dall’Ara. Errori grossolani, ma soprattutto poca voglia, poco mordente, poco “sangue” come direbbe De Zerbi, che pure ci è parso in confusione, e deluso a fine gara. Le analisi da fare sono due : Tecnico-Tattica e societaria. Intanto ricercare i motivi per cui il Benevento in un match fondamentale come quello di Bologna, crolla psicologicamente e nelle gambe, non rendendosi conto che si trova dinanzi ad un bivio fondamentale. Infatti il calendario non sarà benevolo con i giallorossi (Torino in trasferta, Napoli e Roma nella capitale). E questa è un’analisi tecnico-tattica, che mette di nuovo a nudo tutti i limiti nelle varie fasi di gioco del Benevento e soprattutto nel pacchetto arretrato.
Altra analisi è obbligatoriamente da fare sulla società, e sul mercato che Oreste Vigorito sta portando avanti in prima persona. Come sappiamo il Benevento non ha un Ds, e quindi il patron sta in portando avanti in prima persona le trattative per i giallorossi, con l’ausilio di intermediari, che lavorano per lo più all’estero (chi?). Qual è il punto ? La rosa del Benevento, sinceramente ci pare alquanto confusionaria. Si era detto di un Benevento attivo da Dicembre sul mercato, un Benevento che aveva le idee chiare, ed una squadra completa da consegnare a De Zerbi per il ritorno al calcio giocato. Un Benevento che aveva chiari gli esuberi, e che cercava esperienza, fisico e centimetri. Ma dove sono questi propositi ? Per ora purtroppo da nessuna parte. Meno di dieci giorni alla fine del mercato, ed il reparto arretrato, non ha subito alcuna variazione. Belec resta il piplet titolare, nonostante errori su errori, come conferma la partita di Bologna, che è solo l’ultima di una lunga serie. Tre i centrali in rosa, compreso il nuovo arrivato Billong, difensore di buon livello, ma che deve crescere soprattutto tatticamente; che non ci è sembrato adattissimo al ruolo di terzo centrale, se non perché con un esterno che lo sfida sul breve, perde di passo, vista la sua stazza (Palacio sofferto oltremodo). In più i giallorossi giocano con il 3-4-3 attualmente, quindi tre centrali in campo, ed in panchina ? Dovrebbero esserci quantomeno altri tre difensori, due over forti (vista l’assenza di Lucioni e le costanti amnesie difensive) ed un under di qualità. Questo per quel che riguarda il reparto arretrato, ma passiamo al centrocampo. Viola, Cataldi, Del Pinto e Memushaj, questi i confermati a cui va ad aggiungersi Sandro. L’uscita di Memushaj, dovrebbe dar vita almeno ad un nuovo acquisti di livello, senza contare che Del Pinto, al di là dell’infinita riconoscenza, non può essere l’asse portante del centrocampo giallorosso in serie A, e che Sandro, è assolutamente una scommessa. Confusione che pare viva anche sugli esterni, dove restano in bilico le posizioni di Di Chiara e Letizia. Il mix esplosivo si chiude davanti, dove la partenza di Ciciretti non è stata sostituita da un esterno puro, ma dagli arrivi di Djuricic e Guillerme. Buoni acquisti, ma due trequartisti e giocatori di palleggio, senza contare che se il primo conosce già la serie A, il secondo, dal campionato polacco avrà bisogno anche di un lieve periodo di adattamento. Chiudiamo con le punte, risaputo che Armenteros no avrebbe potuto lasciare la causa giallorossa, e della presenza in rosa di Coda e Iemmello, non capiamo l’arrivo di Diabate come quarto doppione, senza contare ancora la presenza di Puscas, con De Zerbi che gioca solo con una prima punta(??). Insomma ci sembra una rossa assemblata con un po’ di confusione, e alquanto sconnessa tra i reparti. Al di là di ciò il mercato sta finendo e mancano pedine importanti, e soprattutto quell’esperienza, quel fisico, quei centimetri ancora non li vediamo. Benevento che in queste ore starebbe chiudendo per Bacary Sagna, si ex Arsenal e City, ma svincolato da sei mesi e con trentacinque primavere sulle spalle. Acquisto utile ? Solo il tempo c’è lo dirà se ilo terzino francese è voglia di salvezza o velo di Maya verso la confusione.
Intanto ora in casa giallorossa si aspettano settimane thriller, con la speranza che si arrivi al match casalingo con il Crotone, con almeno una speranza, e non con la rassegnazione.