Da Genova a… Genova

Posted By on Gen 25, 2018 | 0 comments


Tiziano Villanacci

Due mesi da incubo per la Roma. 26 Novembre 2017: i giallorossi si presentano al Marassi di Genova con la consapevolezza che una vittoria su un campo storicamente ostico possa fargli entrare definitivamente nella lotta scudetto con Napoli, Juventus ed Inter. La Roma gioca un match tecnicamente imperfetto, con tanti errori che però vengono azzerati dall’ottimo spunto di El Shaarawy, che trova una rete che tanti credono possa essere piacevolmente ricordata a fine Maggio. Entra Lapadula nel Genoa e sugli sviluppi di un calcio d’angolo De Rossi gli da una manata in faccia, notata attraverso l’utilizzo del VAR da parte di Giacomelli, che decreta l’espulsione del capitano della Roma ed il rigore per i liguri.

La Roma di Di Francesco pareggerà quella partita e da lì in poi collezionerà solamente 2 vittorie (contro Spal e Cagliari), 4 pareggi (Chievo, Sassuolo, Inter e Sampdoria) e 2 sconfitte (Juventus ed Atalanta). Sembra come che i giallorossi non siano stati in grado di riprendersi da quel gancio destro, proprio nel momento meno opportuno.

La squadra ha perso la compattezza difensiva, non riuscendo più a tenere inviolata la propria porta, nonostante Alisson sia stato a paletti il migliore in campo in questi due mesi. Le occasioni che crea non sono più frutto di un’azione corale ma di situazioni occasionali, che mal vengono sfruttate dagli attaccanti, in difficoltà per motivi diversi uno dall’altro.

La voce gol segnati è impietosa: 32 gol fatti, 8 in meno della Sampdoria e 2 in meno dell’Udinese. I 16 gol subiti mantengono in vita una squadra che non realizza. Dzeko crea occasioni ma ha solo trovato ieri la doppia cifra, il secondo marcatore è El Shaarawy con 5, poi Perotti con 3. Gerson è a 2, mentre Schick, Under e Defrel addirittura a zero. Le proiezioni per il girone di ritorno non sono per nulla rassicuranti.

Ciò che sta mancando è forse il reparto cardine di questa squadra, il centrocampo. Nainggolan è in un periodo di forte involuzione, culminata da errori tecnici e tattici mai visti con questa continuità. Strootman sta trovando linfa dal nuovo ruolo di centrale davanti la difesa, ma commette errori evidenti in fase d’impostazione che rischiano di pregiudicare il risultato. De Rossi e Gonalons, al di là dei problemi fisici, non riescono a dare certezze attraverso le loro caratteristiche. Pellegrini è in apnea, soprattutto dal punto di vista fisico.

Da quello tattico invece Di Francesco soffre il calo fisico di Kolarov, che spinge con meno forza e crossa con poca precisione, non diventando più il vero regista della squadra. Il serbo non ha un adeguato ricambio (soprattutto con l’imminente cessione di Palmieri) e sta patendo il fatto di non poter avere riposo. La Roma sembra avere difficoltà nella ricerca di un piano B, con Dzeko che non riesce a fare reparto da solo e soffre esterni che non sempre lo coinvolgono nelle loro giocate.

Le insistenti e pressanti voci di mercato sicuramente hanno influenzato il morale della squadra ma non può essere l’unica ragione. Di Francesco dovrà lavorare sulla testa dei giocatori, cercando nuove idee tattiche e coinvolgendo maggiormente giocatori come Under, Gerson e Defrel, che necessitano di sbloccarsi definitivamente. Sta per arrivare il momento decisivo della stagione, quello dove non si può perdere di vista l’obiettivo Champions e non si può fallire la doppia sfida contro lo Shakhtar.

Sampdoria, Verona, Benevento ed Udinese, prima della gara in Ucraina. Un mese dove la Roma o riprenderà il volo o rischierà seriamente di perdere la giusta direzione.

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