Giorgio Dusi
Difensore roccioso, che si comporta da veterano e si inventa risolutore in un match complicato. Mancava giusto soltanto il gol in Serie A per far salire alla ribalta Gianluca Mancini, centrale difensivo classe 1996 su cui l’Atalanta ha deciso di puntare nello scorso gennaio. Mancini è un prodotto del settore giovanile della Fiorentina che ha trovato ampio spazio in Serie B al Perugia, squadra da cui i nerazzurri lo hanno acquistato nel gennaio 2017 prima di portarlo a Bergamo quest’estate. Tutto svolto sotto traccia, anche se il ragazzo si era già fatto notare tra amichevoli e campi d’allenamento di Zingonia.
Tre presenze dal primo minuto. Una partita pulita e ben giocata contro il Sassuolo in Coppa Italia a dicembre, poi tante, troppe incertezze nella sfida interna con il Cagliari e nella trasferta di Firenze. Ieri, contro il Chievo, Mancini ha invece trasmesso sicurezza, controllo, quasi esperienza. Seppur fosse soltanto l la terza partita giocata da titolare in Serie A. Gasperini schierandolo al centro della difesa ha lanciato un altro chiaro segnale: Mancini è una risorsa per quest’Atalanta e il suo spazio è destinato ad aumentare.
I problemi fisici di Caldara stanno privando la Dea del miglior centrale difensivo a disposizione, ma le alternative stanno dando garanzie. Non solo Palomino, anche Mancini. Difficile non vederlo confermato nelle prossime uscite dopo la prestazione sontuosa contro il Chievo, reso inoffensivo dalle ottime letture dell’ex Fiorentina e Perugia. Il primo passo in avanti verso un futuro che si prospetta radioso, ma senza affettare i tempi, in pieno stile Atalanta. Mancini sta crescendo, ha potuto sbagliare ed imparare. L’anno prossimo sarà però il suo momento.