Nicola Ciacciarelli
Sette volte Juve. Tanti i gol dei bianconeri, che giocano una gara da urlo e stendono un Sassuolo apparso frastornato e incapace di reagire. Sette, come le vittorie consecutive in campionato di Madama.
La gara con gli emiliani conferma una Juve tonica ed in forma, come ammirata a Bergamo in coppa. I bianconeri hanno nel recupero palla il loro miglior alleato e trasformano con costanza azioni difensive in offensive. Da par suo Iachini prova a mettere qualche sassolino nel perfetto ingranaggio bianconero tenendo la linea di difesa molto alta. Esperimento che frutterà però risultati non entusiasmanti. Il trio d’attacco Politano-Babacar-Berardi è infatti slegato dal resto della squadra e permette alla Juve di poter recuperar palla con facilità a metà campo. I continui inserimenti di Khedira sconquassano una difesa ospite che risente della squalifica di Goldaniga. Il suo sostituto, l’uruguagio Lemos, è acerbo e non fisicamente adatto per reggere l’urto con la fanteria pesante dei torinesi. Mandzukic vince ogni duello a ridosso dei sedici metri finali ed Higuain non dà punti di riferimento ai centrali avversari, perchè in continuo movimento. Movimento, ecco la parola chiave del momento Juve. A differenza di alcune occasioni in cui la Signora era apparsa lenta ed un po’ pigra, nell’ultima settimana gli uomini di Allegri hanno mostrato un grado di ”iperattività” notevole. Sovrapposizioni, uno due e scarichi sugli esterni. Il Sassuolo è stato schiantato dalla superiorità tecnica, fisica e mentale dei padroni di casa. Il 7-0 ne è la logica e spietata conseguenza.
Nella giornata trionfale dei bianconeri piccolo neo è rappresentato dall’infortunio di Matuidi. Il francese rimarrà fuori sicuramente a Firenze ed al 99% nell’andata di Champions con il Tottenham. Tegola non da poco se è vero che con lui, Khedira e Pjanic contemporaneamente in campo la Juve non ha mai subito gol. Ma questa Juve è riuscita a sopperire ad assenze ancor più gravi nell’ultimo mese dell’ex PSG.