Nicola Ciacciarelli
La Juve supera l’ostacolo Fiorentina e si issa, provvisoriamente, in testa alla classifica. Non senza fatica però. Al Franchi la squadra frizzante vista con il Sassuolo va in soffitta per lasciar spazio ad una più preoccupata di coprirsi e non prenderle. Colpa dell’incombente impegno di Champions o di una Fiorentina preparata e ben messa? Non si sbaglia se si fa un mix di entrambe le ipotesi, in una giornata segnata indelebilmente dall’uomo più atteso di tutti: Federico Bernardeschi.
La fisicità della retroguardia viola sorprende gli avanti di Madama. Pioli, infatti, piazza l’1.95 di Milenkovic sulle tracce di Mandzukic. La sfida Serbia-Croazia è vinta dal difensore fiorentino che anticipando Marione non permette agli ospiti di salire. Lo imita Astori su Higuain e per la Juve ripartire con efficacia diventa impossibile. La Juve appare spaventata, dopo l’episodio del rigore concesso e poi tolto da Guida, si limita a coprire gli spazi e deve ringraziare il palo sulla conclusione di Gil Dias. In una gara di estremo sacrificio spiccano le doti da interditore dell’insospettabile Pjanic. Il bosniaco si trova su molte delle linee di passaggio tracciate dai padroni di casa. A Firenze Mire si consacra definitivamente come uomo tuttofare della mediana dei campioni d’Italia. L’ex giallorosso è diventato imprescindibile, perchè ha abbandonato la veste di giocatore monodimensionale e indossato quella del tuttocampista.
A consacrarsi non è solo il bosniaco ma anche, e soprattutto, Federico Bernardeschi che proprio in casa della sua ex viola fornisce una prestazione tutta intelligenza e cuore, impreziosita da una rete di importanza capitale. Il ragazzo di Carrara era atteso da una prova di fuoco e ha superato a pieni voti l’esame. Bernardeschi sta pian piano trasformandosi in giocatore diligente, meno dedito a giocate strappa-applausi e più al servizio del collettivo sfruttando, pur sempre, un talento cristallino. Berna a destra è attorniato da costanti raddoppi che non lo mandano in ambasce. Il carrarese tenta la giocata, ma solo se non rischiosa e cerca di attaccare gli spazi appena possibile. Allegri lo sta trasformando in una giocatore da Juventus a tutti gli effetti. L’ex viola aiuta con successo Lichtsteiner prima e Barzagli poi quando Biraghi prova a raggiungere il fondo, diventando quinto di difesa. E poi il gol, la punizione vincente che sblocca una gara sofferta, forse anche più del previsto. Un sinistro sul secondo palo che sorprende Sportiello, indirizza la gara del Franchi e regala qualche ora in vetta ai bianconeri.