di Francesco Morasso
Bel successo, ieri sera, del Milan a Razgrad contro il Ludogorets: una vittoria netta, 3-0, firmata dai gol di Patrick Cutrone, Ricardo Rodriguez e Fabio Borini, prima di Gennaro Gattuso in una gara europea sulla panchina del Milan.
Una panchina dove l’intero spogliatoio rossonero spera che rimanga anche per la prossima stagione. Infatti, al termine della gara si sono espressi esplicitamente in favore di una conferma dell’allenatore sia Romagnoli che Bonaventura, attestati di stima che rafforzano e confermano la volontà del Milan di rinnovare il contratto dell’attuale tecnico formalizzando l’accordo a metà marzo.
Un Gattuso assolutamente lucido e concreto che ha, sin dal suo insediamento in rossonero, abbandonato la linea difensiva a tre e formato una vera e propria retroguardia titolare, con due centrali fissi ed una certa continuità anche per quanto riguarda i terzini, specchio di tale vincente restaurazione è proprio la partita in Bulgaria che, a guardare solo il risultato (bugiardo come sostenuto da Gattuso stesso) farebbe pensare a poco più di una formalità contro una rivale meno blasonata. In realtà la partita ci ha raccontato qualcosa di diverso; il Ludogorets si è dimostrato un avversario organizzato che ha approcciato alla gara con aggressività senza concedere troppo. Il Milan fragile di due mesi fa avrebbe rischiato grosso in Bulgaria, ma Bonucci e Romagnoli hanno disputato l’ennesima prova di livello e solidità consacrandosi come reale coppia di ferro di una delle, finalmente, migliori retroguardie della serie A.
Il match di ieri sera ci restituisce un Cutrone da 7,5 in pagella, protagonista di una marcatura e di un rigore procurato ed un Kessie e Calhanoglu da 7 pieno. Il turco, in particolare, sembra un altro giocatore rispetto al suo inizio in rossonero, oggi è un punto fermo nello scacchiere di Ringhio, il suo uomo in più. Non ha convinto invece Andre’ Silva…un’altra serata senza incidere, un’altra partita senza gol e senza acuti.
Finalmente questo Milan fa ben sperare…è davvero il caso di augurarsi, per dirla nel modo di un grande interista, che il meglio debba ancora venire!