di Alessandro Nardi
Non si nasconde mai Mazzarri e non lo fa neanche alla vigilia di questa trasferta delicatissima di Verona. “Il derby brucia ancora”, dichiara l’allenatore toscano senza mezzi termini e per quanto possa essere prevedibile e giusta questa sua affermazione non può non far preoccupare i tifosi granata. Dire questa cosa vuol dire ammettere implicitamente che la testa è ancora alla partita precedente e che lo è stata per tutto il corso della settimana. Vuol dire creare anche un alibi preventivo ai giocatori che in caso di risultato negativo potrebbero “parlare di approccio sbagliato” e di “testa ancora al derby”. Questi sono tutti campanelli d’allarme che dovrebbero allertare tutto l’ambiente, nei confronti della gara di domani, già ostica di per sé in oltre queste dichiarazioni la complicheranno ulteriormente. Nella gara di domani si darà spazio probabilmente al 4-1-4-1 con Niang che dovrebbe partire dal primo minuto dopo aver perso il posto durante il derby. Sembra essere vicino al rientro anche il difensore brasiliano Lyaco, assente da dicembre quando s’infortunò contro la SPAL, è stato lo stesso Mazzarri a dire che ormai è vicinissimo al recupero, anche fisico e che presto rientrerà nella lista dei convocati. Chiusura su Liajic: l’ex romanista, che sembra essere del tutto fuori dal progetto di Mazzarri è stato pungolato in conferenza stampa dal tecnico toscano, che sostanzialmente lo ha spronato ad avere più grinta, ad avere la stessa rabbia agonistica del suo allenatore. In quel caso allora il giocatore serbo troverebbe posto in squadra. Questo però è stato sempre il problema atavico del numero 10 ex viola, non ha mai dato continuità alle cose pregevoli di cui è capace e soprattutto, spesso è sceso in campo con un’indolenza irritante verso chi lo guarda giocare. Se Liajic fosse in grado di superare, anche in parte il suo problema caratteriale di venterebbe un giocatore fondamentale per i granata, ma, aimè, difficilmente un ragazzo del ’91, entrato ormai nel pieno della sua carriera, può riuscire a cambiare modo di interpretare la sua carriera da un giorno all’altro.