(di Gianluca Guarnieri) Delusione ed amarezza. Questi gli stati d’animo dei tifosi giallorossi dopo il fischio finale di Mazzoleni, alla fine di Roma-Milan, vinta meritatamente per 2-0 dai rossoneri. Un nuovo stop, brutto e pesante, per la squadra di Eusebio Di Francesco, dopo la sconfitta di Champions contro lo Shakhtar di mercoledi scorso. La squadra giallorossa è giunta alla sua quinta sconfitta interna (non succedeva dalla stagione 2004-05, quella dei 4 allenatori) arrendendosi senza combattere contro gli uomini di Gattuso, più in palla e aggressivi dei padroni di casa. Giallorossi che ripropongono il 4-3-3 con Di Francesco che lascia in panchina De Rossi, El Shaarawy, Dzeko, Florenzi, dando spazio a Pellegrini, Shick, Peres. Dopo un discreto inizio, la partita scivola sull’equilibrio: Roma più in avanti ma con una pressione lenta e sterile, e Milan pronto ad agire in contropiede. Un paio di spunti di Shick ma nessun pericolo per Donnarumma. Nella ripresa il crollo: al 48′ cross da destra di Suso, Cutrone anticipa nettamente Manolas e batte l’incolpevole Alisson. Il portiere brasiliano salva poi la propria porta, come in Ucraina mercoledi scorso, salvando da campione su Kalinic e supportato poi da Manolas, che impedisce il comodo tap in. Il team romanista non riesce a creare problemi alla difesa avversaria, nonostante l’entrata di Dzeko e poi di Defrel, subendo poi il raddoppio rossonero con Calabria al 73′ che batte Alisson in uscita con tocco sotto, dopo uno scambio con Kalinic. Poi il buio più totale, in un Olimpico stretto dalla morsa del freddo. Nessuno spunto, nessun segno di vita. La Roma scivola al quinto posto, scavalcata da Lazio e Inter. L’Olimpico è ormai tabù con 3 sconfitte in 4 partite di campionato da gennaio. Sabato sera la trasferta di Napoli, contro la capolista del campionato. Obbligatorio dare un segnale, proprio contro gli uomini di Sarri, per tirare su la testa e non precipitare ancora di più in una spirale critica, sempre più calcisticamente drammatica.