Con Tedesco Meyer è diventato Maxi

Posted By on Mar 6, 2018 | 0 comments


di Oliver Jones

 

Lo Schalke 04 di Tedesco dispone probabilmente di uno dei migliori centrocampi della bundesliga. Potendo contare sulle prestazioni del promosso sposo al bayern, Goretzka, di Bentaleb e del ritrovato ragazzo delle giovanili Maximilian Meyer. Quest’ultimo, nonostante la tenera età (22 anni), milita in prima squadra ormai da un quinquennio, alternando all’interno di esso alti e bassi,condizionati da infortuni, dalla concorrenza di Draxler e da un’ immaturità tattica fisiologica per un ragazzo ancora in pubertà.Tuttavia, sotto la guida del nuovo tecnico Domenico Tedesco, quello che è stato per anni classificato come una delle più grandi promesse del calcio alemanno sembra essere finalmente fiorito grazie sopratutto alla mossa tattica dell’ allenatore: arretrarlo di 30/40 metri. Sotto la “gestione Tedesco” Meyer è passato dal giocare come trequartista a solido e funzionale regista, come fece Pirlo al Brescia sotto Mazzone per essere chiari. I risultati non si sono fatti attendere, Meyer ha impiegato poco tempo per diventare il faro dello Schalke, sfruttando una fantastica abilità nel leggere il gioco in anticipo sia con che senza la palla. Il neo-regista dello Schalke è il quarto centrocampista della Bundesliga per percentuale di passaggi riusciti (89,5%) e, forse più importantemente, il secondo ad aver intercettato più palloni. I dati riportati confermano la bontà dell’ intuizione di Tedesco che ha trasformato un trequartista poco freddo e discontinuo in un fantastico regista capace di costruire la manovra con qualità, ed anche a fare filtro in fase difensiva, il numero 7 dello Schalke sopperisce infatti alla mancanza di fisico con un’ innata capacità di lettura del gioco, che gli consente di prevedere dove finiranno i palloni avversari.
La crescita di Meyer e dello Schalke si riflettono l’una nell’altra ed in Germania fioccano gia i primi paragoni con Xabi Alonso, rimasto indelebilmente nella mente degli appasionati del campionato tedesco. Come al solito è meglio non caricare i giovani di responsabilità ma Meyer a 22 anni sembra aver raggiunto la definitva maturità, ora pensa solo a portare lo Schalke in Champions League e a guadagnarsi un posto per i mondiali di Russia. La strada intrapresa appare quella giusta ma se ora la testa va rivolta solo al campo, in estate  le sirene dei top club d’ Europa potrebbero farsi sentire, ed a quel punto starà al calciatore caricarsi le responsabilità sulle spalle e provare ad imporsi internazionalmente con club e nazionale.

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