(di Gianluca Guarnieri) 40 anni per Walter Samuel. Il “muro”, “the Wall” o come volete voi, li compie oggi, 23 marzo 2018. Il difensore argentino, uno dei migliori interpreti del ruolo degli ultimi 20 anni, ha indossato con successo le maglie di Roma ed Inter vincendo bel 6 scudetti ed una Champions League, e creando il mito del centrale granitico e pronto a sbarrare la strada a qualsiasi attaccante. Forte roccioso, duro, Samuel è stato il prototipo del marcatore implacabile, alla Tarcisio Burgnich in un’era diversa e senza più la marcatura ad uomo, capace di incollarsi alla punta e di annullarla completamente grazie a doti di velocità, forza fisica e grinta da vendere, che lo hanno fatto amare sia dai tifosi giallorossi che dai supporters meneghini. Giunto in Italia nell’estate del 2000, dopo essere restato in prestito per un anno alla sua vecchia società del Boca Junior, Walter divenne uno dei perni assoluti della Roma campione d’Italia 2001, formando con i compagni di reparto, Zago, Aldair e Zebina un blocco centrale di enorme affidabilità e solidità. Con loro i grandi bomber soffrirono molto e il ragazzo di Firmat (arrivò nella capitale a 22 anni) svelò il suo potenziale, con un bagaglio ricco di tackles implacabili e senso della posizione da veterano. Il suo compagno Aldair, uno che di difensori se ne intende, capì subito il valore dell’argentino, capace anche di impostare l’azione con un piede sinistro non disprezzabile. Nella difesa a 3 di Capello, Samuel fu perfetto e lo continuò a fare anche per le stagioni successive, che giunsero a 4. Dopodiché una cessione al Real Madrid per motivi di bilancio, e un sacrificio pesante e doloroso, ed un ritorno in Italia con la maglia dell’Inter, dove vinse praticamente tutto: 5 scudetti, una Champions League, 3 coppe Italia e 4 Supercoppe (un’altra l’aveva vinta a Roma). Un bottino impressionante, per un calciatore unico. Il difensore per eccellenza. Un muro eterno ed invalicabile.