Giorgio Dusi
“Dobbiamo giocare con la stessa fame con cui abbiamo affrontato Everton e Lione”. Gian Piero Gasperini non ha utilizzato giri di parole nella conferenza stampa pre Atalanta-Udinese, match chiave per le ambizioni Europee della Dea. Dopo una settimana di pausa – e di acciacchi – i bergamaschi sono pronti a tornare in campo davanti al proprio pubblico, contro quell’Udinese che all’andata si prese i tre punti a sorpresa, in uno dei peggiori pomeriggi dell’Atalanta 2017/18. E sebbene questa volta si giochi a campi invertiti, il rischio che la storia si ripeta non sembra essere minore, perché Gasperini dovrà fare i conti con una serie di infortuni che rischiano di penalizzare l’Atalanta.
Oltre all’assenza di Spinazzola, che non è al meglio, e di Caldara e Petagna, i quali si trascinano da tempo piccoli problemi, la Dea dovrà gestire anche le indisponibilità di Iličić e, probabilmente, anche Berisha. Cinque elementi della formazione titolare tipo alzano bandiera bianca, e i nerazzurri dovranno ad affidarsi ancora a un Gomez che ha anche ritrovato il gol a Verona, oltre a Cornelius. Problemi in attacco che contro l’Udinese rischiano di essere piuttosto pesanti, soprattutto per la mancanza di vere alternative in grado di dare fiato a chi sarà titolare.
Potrebbe essere la giornata per vedere Barrow per più di un semplice spezzone, così come per Haas, già titolare a sorpresa all’Allianz Stadium contro la Juventus. L’ipotesi più probabile vede comunque l’avanzamento classico di Cristante e De Roon in mezzo, ma non sono da escludere a priori sorprese di formazione. Ciò che invece è certo è che i tre punti saranno fondamentali: in settimana la Dea scenderà nuovamente in campo contro la Sampdoria, nel match forse finora più delicato per la corsa all’Europa League. Ma prima c’è l’Udinese, una partita da vincere, con la tecnica, col gioco e, come ha detto Gasperini, con la fame.