Alessandro Nardi
La giostra granata ha ricominciato a girare, e lo ha fatto nel migliore dei modi. O meglio lo ha fatto con 45 minuti splendidi, perché pur avendo attuato l’attesissimo cambio di modulo i granata nel primo tempo non sembravano poi tanto diversi dal solito: manovra lenta, idee confuse e ritmi bassi. Gli automatismi, infatti, non risultavano ancora ben oleati poco movimento senza palla e fuori tempo gli inserimenti dei centrocampisti. Poi però nel calcio basta veramente una goccia per capovolgere le carte e così nel secondo tempo, grazie ad un gol molto fortunoso, con un’azione che sembra più una pallina in un flipper impazzita rispetto ad un tiro in porta, i piemontesi trovano il vantaggio. E’ infatti Iago Falque il più lesto a ribadire in rete un tiro di Belotti che si era stampato sul palo dopo un’azione insistita. Da quel momento il Toro si trasforma, prendendo in mano il pallino del gioco in . Iago Falque, probabilmente il migliore in campo penetra in area di rigore sulla destra, e con un retro passaggio serve Ljiaic, che è libero di trovare l‘angolo basso e siglare il 2-0. Mazzarri si augura che questo gol possa servire a dar fiducia e soprattutto continuità al suo numero dieci, il quale, onestamente sembra essere un corpo avulso alla squadra, chissà che questo goal non possa cambiare le cose, scrivendo così un nuovo capitolo della storia tra il serbo ed i granata. Come del resto è ancora da scrivere il finale di questa partita, e sarà un lieto fin. Il Torino sembra volare in campo, funzionano molto bene le giocate degli esterni, fondamentali per giocare col 3-5-2, ed Ansaldi prima con un bel tiro da fuori ed Obi con un tocco facile, facile a porta vuota mettono il punto esclamativo su una gara dominata dai ragazzi di Mazzarri. Questa vittoria è fondamentale, non tanto per l’attuale stagione stagione, che ormai è conclusa, quanto per gettare le basi, di gioco e convinzione per la prossima.