Il derby dei non gol non frena l’Inter

Posted By on Apr 5, 2018 | 0 comments


Elia Faggion

Parlavamo di estetica, delizia, creatività ed anche dell’importanza di vincere. Invece rare sono le tracce di tutto ciò a San Siro dopo il match tra Milan ed Inter. Non fatevi ingannare dall’apparente afflizione del prologo, perché tutto sommato la trama di questo Milan’s derby mai così britannico non ci è dispiaciuta.

La gara è stata intensa, vibrante e spumeggiante; solo sono mancati gli affondi dei grandi artisti, il colpo del campione, dei sommi maestri del gol.

È stato il derby delle reti sbagliate, non convalidate, ed annullate. E anche quello dei miracoli. Sul patibolo stavolta ci va l’eroe dei derby scorsi, l’infallibile rapace Mauro Icardi, colto in fragrante nella sua tenera umanità, dopo due errori che hanno dello sconvolgente, se pensiamo al reo: da metri zero, e a porta sguarnita, ha infatti ciccato il pallone mancando il bersaglio. Chi crede alla magia parlerà comodamente di sortilegio.

Anche un gol non convalidato, sempre al forte nove nerazzurro: 24’ del primo tempo, fuorigioco millesimale decretato dalla VAR dopo accurate osservazioni. Al di là della linea, vi era solo la punta dello scarpino dell’interista. Nella stessa porta, in avvio di ripresa, viene cancellata l’opera d’arte in minuatura di Cristiano Ronaldo, griffata Patrick Cutrone, abile ad insaccare in rete con una rovesciata da breakdancer viziata però da una posizione di partenza illegale, scoperta dal guardialinee senza l’ausilio della tecnologia.

Spazio anche per i miracoli, uno per parte. Al giro di boa del primo tempo Handanovic, stile Thomas Anderson in Matrix, è fenomenale sulla spiazzata di Bonucci dopo la celestiale punizione di Calhanoglu; nel difendere la stessa porta ad inizio ripresa, Donnarumma effettua un’uscita di difficoltà e rischio inenarrabili per deviare il mortifero e tagliente traversone di Perisic, destinato ad un indisturbato Icardi nel cuore dell’area piccola, che vista la giornata avrebbe anche potuto perdonare.

Due interventi valorosi e pregevoli: anche per causa loro il derby è terminato a reti bianche. Di certo l’irripetibile coinvolgimento emozionale dell’andata non è stato confermato, ma anche questo match così energico, muscolare e frenetico ha avuto il suo perché. Rimandati pesanti giudizi ad un futuro più o meno prossimo per le milanesi, che però ora, senza una vittoria, sono nell’occhio del turbine cruciale di questa imprevedibile e quindi affascinante stagione.

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