Vincenzo Boscaino
“Sono troppo coinvolto”. Così parlava Fabrizio De André del suo Genoa, cercando di spiegare del perché mai avesse scritto una canzone per la sua squadra del cuore. Troppo coinvolti sono sicuramente anche tutti i tifosi della Fiorentina. Coinvolti in quella slavina d’emozione che è la stagione 2017/18 in cui si è sperimentato ogni tonalità emotiva della condizione umana. Coinvolti da non poter trovare le parole, da non essere sicuri di spiegare quello che sta succedendo. I tifosi della Fiorentina stanno vivendo la condizione esistenziale dell’immortale artista genovese, silenti e attoniti davanti alla realtà.
Poco più di un mese. La caduta, la disperazione, la rabbia, la rinascita. Il culmine raggiunto ieri dopo l’impresa all’olimpico: sei vittorie di fila, meno uno dal sesto posto e un record che durava dalla stagione ’59-’60. Un gruppo giovane, contestazioni a inizio stagione, un allenatore che veniva da un fallimento. Non sembra mancare nulla per una sceneggiatura hollywoodiana, per un film immortale. Ma questa è la realtà, viva sotto i nostri occhi.
Roma – Fiorentina è la vittoria di tutti. La vittoria di Pioli che entra in conferenza stampa raggiante ed esalta l’ambiente: “Sarebbe però riduttivo dire che i risultati derivino solo dallo spirito. La società, anche se un po’ tardi, mi ha messo in mano giocatori di qualità ma molti dovevano ambientarsi. Ora siamo cresciuti, vogliamo costruire una Fiorentina sempre più forte.” È stata la vittoria di Saponara, definitivamente esploso e ormai un fattore sempre più decisivo nel gioco Viola. Ed anche la vittoria di Davide, a cui la Fiorentina dedica un tweet: “Davide è stato il primo a credere in questo gruppo. È sempre con noi, nel nostro cuore e nella nostra testa”.
Benassi e Simeone sono i match winners di una partita che è stata molto combattuta. Al 7’ Benassi su assist di Saponara la insacca di piatto alle spalle di Alisson. La Roma non ci sta, e cerca un arrembaggio più di cuore che di tattica. La Fiorentina l’ha preparata bene, sa cosa fare. Difende e con organizzazione riparte. Ma è Il Cholito che pennella con maestria il 2 a 0. Simeone sfrutta un errore di Fazio, si invola verso la porta, salta Manolas, difende palla da Bruno Peres e in scivolata la insacca in rete. 2 a 0. Il secondo tempo è un dominio giallorosso, con la Viola che gioca di rimessa, ma in pratica non è mai pericolosa. Ma è qui che esce la grande squadra. La partita richiedeva sacrificio e concentrazione, e la Fiorentina ha dato entrambe le cose. Si rimane 2 a 0 e la Viola scrive la storia.
Il dopo partita è un’adrenalinica presa di coscienza. Serpeggia la consapevolezza che tutto ora è possibile. Ad oggi, anche il quarto posto dista solo 9 lunghezze. Eppure, a Firenze nessuno sembra ancora aver capito ciò che di straordinario sta succedendo. Tutti troppo coinvolti, tutti che ormai sognano in silenzio traguardi che fino a un mese fa sembravano irraggiungibili.