Juve, che paura a Benevento!

Posted By on Apr 8, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
La Juve scaccia per un po’ il fantasma di Cristiano Ronaldo ed il Real e passa a Benevento 4-2 dopo, però, aver sofferto le pene dell’inferno. Al Vigorito va in scena una squadra un po’ svagata e forse ancora intorpidita dagli schiaffoni madrileni di martedì. I bianconeri, infatti, soffrono la spensieratezza e la freschezza dei padroni di casa. Ma non solo. Perchè in mezzo all’area ospite a far la voce grossa sono i 194 centimetri di Diabatè. Il francese è punta di riferimento dell’attacco giallorosso e la sua fisicità prorompente apre i varchi per gli inserimenti in special modo di Djuricic. La Juve, due volte in vantaggio, pretende di controllare ed amministrare il risultato al piccolo trotto. Peccato di presunzione che paga a caro prezzo due volte, come le reti di Diabatè. Una volta passati in vantaggio i bianconeri arretrano il baricentro sin troppo e rimangono passivi, non seguendo i movimenti di Djuricic, l’uomo principale nello sfuttare le spizzate del proprio centravanti.
La fortuna di Madama, come con il Milan, è quella di avere una panchina sconfinata. Da lì si alzano Higuain e Douglas Costa. L’argentino prende il posto di un sempre più evanescente Mandzukic, mentre il brasiliano sostituisce Cuadrado. Il Benevento arretra con il passare del tempo e la Juve comincia a stazionare con costanza nella metà campo sannita. Le differenze tra il Mandzukic odierno ed Higuain non sono solo tecniche, ma anche tattiche. El Pipita quando riceve palla, anche lontano dalla porta, ha capacità di puntare l’uomo costringendelo ad indietreggiare e facendo guadagnare metri ai suoi, mentre Mario, una volta controllato il pallone, aspetta l’arrivo degli inserimenti dei centrocampisti. In questo modo non è raro vedere la Juve perdere un tempo di gioco.
La Signora esce dal Vigorito spaventata, ma rincuorata, rafforzata da tre punti d’oro. Tutto sommato quel che interessa ad Allegri. In questo finale di stagione, però, serviranno più accortezza e meno passività per mantenere il vantaggio sul Napoli. E l’impressione è che i bianconeri stiano tirando il fiato anche in difesa. Chissà che prossimamente, per tornare a blindare la difesa (sei reti al passivo con Milan, Real e Benevento), Allegri possa risfoggiare la difesa a tre con solo uno degli esterni di centrocampo con caratteristiche offensive.

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