Francesco Falzarano
“Le Monstre pour le revè”, così, un cronista sportivo francese ha sentenziato quando Cheick Diabatè (Le Monstre nella città della strega), ha spinto il cuore oltre l’ostacolo, o per meglio dire il pallone del 2-2 nella porta bianconera. Un sogno, “le revè” per i meno avvezzi di lingua transalpina, durato 70’ dove il Benevento ha tenuto sotto scacco l’invincibile Juventus. Ma andiamo per gradi. Era la giornata che avevamo prospettato. Sugli spalti c’erano tutti : anziani, adulti, ragazzi e bambini, tutti lì in attesa che la Juventus uscisse dal tunnel, tutti lì a guardare con occhi stupiti i campioni di ogni tempo visti alla tv. Così l’anziano pensava dentro di se “io di Juve ne ho sempre parlato davanti al bar”, l’adulto filo-napoletano aspettava con ansia l’ingresso del Pipita per avere qualsivoglia reazione. Il ragazzo più giovane catapultato da Sky al Ciro Vigorito non accorgendosi dei passaggi intermedi del suo Benevento, ed infine i bambini, tantissimi e con gli occhi luccicanti,trepidanti nell’urlare con la speranza di uno sguardo o di un cenno di Dybala, o Pjanic. Insomma c’erano proprio tutti gli ingredienti migliori, mancava solo la partita, che come avevamo preannunciato non ha disatteso le aspettative. Già perché per la Juve queste partite non sono mai facili, ed il primo caldo ha giocato una parte importante della partita. E’ accaduto di tutto. La Juventus che prende due goal, lo stadio che si infiamma ed il Benevento che ha sognato un colpaccio da novanta. Due giocate da campioni e due rigori discussi in questi numeri si descrive la partita della squadra di Max Allegri.
Di episodi non ci interessa parlarne, ma fare chiarezza, è uno degli obiettivi di chi fa questo mestiere. Il primo rigore per la Juventus era netto, ma l’arbitro Pasqua, ha fatto vistosamente continuare, motivo per il quale da regolamento Var, quando un arbitro prende una decisione e fa continuare la Var non va vista. Questo il regolamento, questo quello che è accaduto in tantissime partite quest’anno, veramente di esempi ne abbiamo a bizzeffe. Secondo rigore, a discrezione del direttore di gara, il tocco c’è ma Higuain accentua, l’arbitro decide. Se avessero visto la Var, avrebbero certamente confermato il rigore perché si vede il tocco. Morale della favola, la Var continua a far danni, le regole sono scritte in un modo e sono interpretate diversamente da chi deve decidere, il sunto : meglio l’errore umano senza Var.
Due parole vanno spese per la sontuosa partita del Benevento, che ha messo alle corde la Juventus, imponendo gioco e personalità, non avendo paura dello svantaggio e recuperando due reti agli “invincibili”. Juventus che a parte il match con il Real, non prendeva due reti da circa quattro mesi. Il rammarico è vedere una squadra del genere già retrocessa, che non ha nulla da invidiare alle sue dirimpettaie, ma che sul campo purtroppo non ha dimostrato di valere la salvezza. Una squadra che ha trovato in Cheick Diabatè un bomber ed un idolo della tifoseira. Cinque goal in cinque partite per “Le Monstre”con una media di un goal ogni mezz’ora, quindi chapeau. Aveva proprio ragione il cronista francese “Le Monstre pour le revè”, ma non è bastato. Resta l’emozione e l’auspicio di ritrovarsi presto al Vigorito di nuovo per ammirare queste partite.