Alessandro Nardi
Il momento d’oro del Torino potrebbe e dovrebbe continuare a Verona contro un Chievo in grossa crisi che, con la sconfitta di domenica scorsa, è stato risucchiato completamente nella zona bollente della classifica. Mazzari non teme i gialloblù, ovviamente li rispetta, ma come dice lui stesso: “il timore, la paura non fanno per me”. Quindi probabilmente vedremo il solito Torino, che da tre partite a questa parte è tonato a volare, schierato col 3-5-2, corto, pronto a rubar palla per poi servire i vari Iago Falque, Edera, Belotti, che lì davanti cercheranno di mettere a ferro e fuoco la difesa avversaria. Proprio su Edera Mazzarri in conferenza stampa ha aperto una parentesi, confermandogli la stima e cucendogli addosso anche il ruolo di mezza punta o addirittura di punta. Tanto che lo ha proposto alla stampa come vice Ljajic qualora il serbo non dovesse recuperare in tempo. Da sottolineare la sfortuna del talentuoso giocatore balcanico, che dopo essere stato protagonista di una stagione più grigia che luminosa, nel momento in cui era riuscito ad entrare a pieno negli schemi del tecnico toscano e nel cuore dei tifosi granata, ha subìto quest’infortunio che lo costringe a fermarsi sul più bello. Ma aldilà della presenza del numero 10 granata, il Toro si gioca una fetta importantissima di credibilità, con la quale rafforzare le basi gettate da Mazzarri da quando è arrivato. Tutto ciò per affrontare la prossima stagione con la possibilità di essere protagonisti per una ricerca di quell’Europa che manca ormai da troppi anni.