Nicola Ciacciarelli
Una settimana e finalmente sarà l’ora di Cristiano Ronaldo con la maglia bianconera in una gara ufficiale. A Verona, con il Chievo, l’ex Real esordirà ufficialmente, ma già domani Villar Perosa sarà l’occasione per un gustoso antipasto. Cristiano assaporerà a pieno il gusto dell’accoglienza del popolo juventino. Polverizzati infatti i 5.000 biglietti messi a disposizione dalla società per l’evento. Mai come quest’anno il classico appuntamento in famiglia è attesissimo. Ronaldo monopolizzerà, per forza di cose, la giornata di domani. Ma se fin qui si è parlato dell’aspetto mediatico, oggi proveremo ad analizzare cosa significa tecnicamente e tatticamente l’arrivo dell’alieno portoghese a Torino.
CR7 porta in dote in Italia i 450 gol in 438 gare disputate con la camiseta blanca. Numeri da videogame, che assomigliano più ad un conteggio mal riuscito che ad una statistica veritiera. Ed invece è tutto vero. Il ragazzo di Funchal ha cambiato posizione e ha potenziato il suo già smisurato talento con una forma fisica irreale. Il giocatore che nell’estate del 2009 arriva in Spagna via Manchester fa della velocità la sua arma in più e, pur avendo chiuso la stagione precedente con 18 centri in 33 gare disputate, non può definirsi attaccante a tutti gli effetti. É al Bernabeu che Cristiano diventa animale d’area, registrando medie realizzative spaventose e stazionando maggiormente a ridosso, o all’interno, degli ultimi sedici metri.
In Piemonte Cristiano non avrà un Benzema ad aprire gli spazi, portandogli via uno dei centrali difensivi. Il giocatore più simile ad una punta che la Juve ha a sua disposizione è Mandzukic, ormai però relegato ad esterno d’attacco atipico. Bravissimo nel ripiegare e nel fornire sponde laterali, ma diversissimo per posizione e movimenti dal francese. Con ogni probabilità, dunque, Cristiano dovrebbe partire da punta centrale. Non stupitevi però se il lusitano dovesse interscambiarsi con Dybala durante i 90 minuti. L’argentino ha infatti già ricoperto a Palermo un ruolo del genere, con risultati più che egregi. Terzo membro del tridente offensivo, perlomeno inizialmente, dovrebbe essere Douglas Costa. Il brasiliano nel corso dell’anno è diventato giocatore a tutto tondo, migliorando le sue doti in fase di copertura. I suoi strappi, le accelerazioni e la capacità di creare l’uomo in più potrebbero essere manna dal cielo per CR7. Senza dimenticare che, a sua volta, Cristiano e la sua presenza potrebbero facilitare il compito sia dell’argentino, che del brasiliano. Per loro è facile prevedere maggior spazio e più tempo per effettuare la giocata.