Real Madrid, immobilismo e soluzioni interne

Posted By on Ago 12, 2018 | 0 comments


Giorgio Dusi

 

Il grande tema ricorrente dell’estate di calcio spagnolo è stata la sostituzione di Cristiano Ronaldo al Real Madrid. Dopo la partenza del portoghese verso la Juventus, sono stati spesi una serie di nomi che per un motivo o per l’altro si sono rivelati non acquistabili: Neymar e Mbappé per il prezzo del cartellino (con tanto di offerte ufficialmente smentite dalla società), Hazard per la volontà del Chelsea, gli stessi vari Lewandowski o Kane sono state piste naufragate presto, forse sulle quali il Real Madrid non ha nemmeno calcato troppo la mano. I Blancos si avviano verso la nuova stagione senza aver acquistato nessun nome di grido per completare il reparto offensivo. Quindi senza sostituire CR7, almeno a livello di nome, visto che l’arrivo del classe 2000 Vinicius dal Brasile numericamente ha messo a posto l’attacco.

Il primo pensiero di Florentino Pérez dopo la cessione del suo miglior giocatore è stato probabilmente relativo alla piazza e ai soci, coloro che ciclicamente votano per eleggere il presidente. La sua posizione non era in dubbio fino a maggio, ora però la partenza di Cristiano ha cambiato le carte in tavola. E Florentino si è reso evidentemente conto dell’apparente necessità di portare un altro volto-copertina al Real Madrid, di fatto per aprire anche un nuovo ciclo, già parzialmente iniziato con la scelta di Lopetegui in panchina. Il mercato non lo ha supportato e probabilmente si troverà a bocca asciutta, salvo ribaltoni dell’ultimo minuto. Ha portato a un immobilismo che Pérez ha dovuto gestire con tanta difficoltà soprattutto mediaticamente. Proprio su questo piano però gli eventi gli hanno teso una mano, e hanno attenuato quel bisogno di grandi nomi.

Mentre Florentino a Madrid cercava soluzioni al rompicapo mercato, negli Stati Uniti in tournée Gareth Bale e Marco Asensio regalavano magie. Loro due, i più oscurati di tutti dall’ombra di Cristiano Ronaldo; il fenomeno gallese che non si è mai espresso con enorme continuità, nonostante picchi altissimi come il 2016 da Pallone d’Oro, e il talento classe 1996 che può e deve prendere per mano il Real Madrid. Due giocatori che, probabilmente, giocassero lontano da Madrid sarebbero etichettati come sostituti ideali da acquistare per dimenticare Cristiano Ronaldo, al pari di come son stati etichettati Hazard, Lewandowski e Kane (per Neymar e Mbappé siamo ancora un paio di gradini sopra).

Il Real i sostituti di Ronaldo a livello tecnico potrebbe quindi averli già in casa, non sarebbe necessaria una spesa pazza. Ne avrebbe potuto avere anche un altro, James Rodríguez, se non fosse stato scaricato soltanto un’estate fa al Bayern, in prestito biennale con diritto di riscatto – 45 milioni di euro complessivi di operazione. Eppure, nonostante questo, il Real avrebbe appena perso il giocatore più forte al mondo, dominatore delle ultime tre Champions League, e non l’avrebbe sostituito. Forse però l’unica cosa di cui non si sono tutti resi conto fino in fondo è la profondità del Madrid tri-campione d’Europa. Che vende Ronaldo e può permettersi di non sostituirlo. Mediaticamente una scelta discutibile, ma condivisibile a livello tecnico. Tanto che, fino a prova contraria, i Blancos rimangono ancora al top: Isco, Benzema, Asensio, Bale, più la difesa e il centrocampo più forti del mondo e una base giovane su cui lavorare. Forse un po’ poco “da Real”, ma la pazienza può ripagare con gli interessi anche un’estate senza un grande nome.

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