Giovanni Rosati
Marsiglia-Inter 2-1 e i nerazzurri di mister Ranieri eliminati agli ottavi di finale della Champions League 2011-12 alla luce della sconfitta per 1-0 in casa dei francesi. Da allora, sei anni senza la più importante competizione europea per club, sei anni fuori dalle prime tre squadre del campionato italiano, trascorsi in quel purgatorio che per una società tanto blasonata si trova tra la quarta e la nona posizione della nostra Serie A. Ora il ritorno in Coppa dei Campioni è però realtà e il Biscione, come Dante, esce da quel purgatorio “puro e disposto a salire a le stelle”.
PRECEDENTI – Il nuovo battesimo europeo dei nerazzurri sarà nel terreno amico del San Siro, dove arriveranno gli inglesi del Tottenham. I precedenti contro gli Spurs sono quattro: due nei gironi di Champions nel 2010-11 e due agli ottavi di Europa League nel 2012-13. Nel primo caso le squadre si divisero il bottino (4-3 al Meazza con tripletta di un semi-sconosciuto Bale e 3-1 oltremanica), nel secondo una vittoria a testa non bastò per accontentare entrambe e i britannici passarono ai quarti di finale dopo i tempi supplementari grazie alla regola del gol in trasferta. Due vittorie a testa dunque, ma senz’altro un sapore amaro per la compagine milanese. Altro dettaglio interessante soprattutto per gli scommettitori: Inter-Tottenham è una partita da over. Sui quattro precedenti sono stati spalmati ben 19 gol (media 4,75 a partita) e in nessuno dei casi sono state segnate meno di tre reti.
FORMAZIONI – Privo di Vrsaljko e molto probabilmente di D’Ambrosio (convocato ma acciaccato), Spalletti ha già detto di avere solamente due frecce al proprio arco. La prima è l’utilizzo di Skriniar da laterale di destra in una difesa a 4 asimmetrica (il 3 e mezzo di cui parlò anche a Roma), il secondo e più probabile è invece il passaggio ad una linea a 3 con Candreva e Asamoah esterni a tutta fascia in un 3-4-2-1 privo anche di Lautaro Martinez. Le assenze non mancano però anche dall’altra parte, con Pochettino che deve rinunciare per infortunio a Sissoko, Alli e Lloris (che è anche sanzionato dal club per aver guidato in stato di ebrezza) e che esclude per scelta tecnica due pilastri del reparto arretrato come Alderweireld e Trippier.
Inter (3-4-2-1): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Miranda; Candreva, Vecino, Brozovic, Asamoah; Nainggolan, Perisic; Icardi. All. Spalletti.
Se considerare l’ultimo sessennio nerazzurro un vero e proprio inferno sarebbe un’esagerazione, credere che con il claudicante inizio di campionato l’Inter possa non essere esattamente pura d’animo come il poeta fiorentino quando si appresta a emergere dal purgatorio è invece un pensiero condivisibile. In quattro giornate gli uomini di Spalletti hanno infatti vinto una sola partita, ne hanno pareggiata un’altra e perse due, inclusa l’ultima contro il Parma. Sarebbe allora in questo caso più conveniente citare il verso finale della prima cantica dantesca, un altrettanto appagante ma meno impegnato “e quindi uscimmo a riveder le stelle”.