Enrico Corsini
Sarà stato lo status psicologico di chi non ha niente da perdere. Sarà stata la voglia di un riscatto internazionale. Sarà stato il color arancione della divisa che dava l’impressione di vedere l’Olanda del bel gioco. Qualunque sia stato il motivo, ieri, il Lione ha disputato una gara incredibile. La strategia scelta da Genesio si basa su pochi punti ma molto chiari. Punto numero uno: marcatura stretta di Marcelo&Co su Gabriel Jesus così da poterlo isolare dal resto dei compagni e riuscire a disinnescarlo, se vuole la palla deve andare a cercarla fuori dall’area di rigore; obiettivo raggiunto. Punto numero due: “favorire” le incursioni di Sterling e Silva sul versante destro della difesa francese cercando di costringerlo sul fondo, o al tiro dalla media distanzza, e bloccando ogni possibile scarico ai compagni nel mezzo cercando quasi di dover difendere solo in un modo; obiettivo pressocché raggiunto fino all’ingresso di Aguero. Punto numero tre: Sfruttare ogni occasione di ripartenza con quattro giocatori votati all’attacco e con la difesa del City che spesso sale parecchio lasciando ampie praterie da sfruttare; obiettivo raggiunto.
Poi ci sono dei fattori che non si possono prevedere ma che incidono, forse più degli altri, sull’andamento dell’incontro. Fattore uno: la giornata di estrema grazia di Anthony Lopes in grado di farsi trovare pronto ed estremamente reattivo su ogni conclusione dei cityzen. Fattore due (il più importante): il Manchester City non è il Manchester City e decide di sbagliare in ogni fase di gioco così da regalare ghiottissime occasioni che Cornet e Fekir hanno subito sfruttato senza fare troppi complimenti.
La faccia di Guardiola in tribuna dopo la rete del due a zero di Fekir è il risultato della somma dei pasticci difensivi commessi da Delph sul primo gol e da Fernandinho che perde un pallone fondamentale per il secondo gol del Lione.
Nel secondo tempo gli ingressi di Sanè e Aguero nei citizens creano una maggiore confusione nella retroguardia transalpina che però, nel complesso, ha retto concedendo una rete ad un Bernanrdo Silva lasciato troppo solo in area di rigore su un’ottima incursione laterale proprio del centrocampista tedesco.
I leoni francesi sono stanchi ma non mollano e portano a casa il risultato.
Per quanto riguarda la gara di Orsato non ci sono grossi appunti da fare, tranne uno, un rigore non dato a favore del Lione per un gomito largo di Walker sul tiro di Auar. Da ignorare, invece, le iniziali lamentele dei giocatori in maglia celeste poiché loro giocano all’inglese ed Orsato arbitra all’italiana, un naturale conflitto di vedute.
A dare ancor più valore all’impresa dell’Olympique Lyonnais è il pareggio tra Shaktar ed Hoffenheim che con il loro 2-2 danno un buon vantaggio ai francesi che dovranno cercare di trasdurre i buoni risultati anche in League1 visto l’imminente impegno casalingo con l’OM.
In poche parole, nella prima notte di grande calcio, i Leoni fanno sentie il forte ruggito di chi ha fame di risultati.
Chicca di fondo pagina: Da rivedere e rivedere il passagio diabolico di Ndombele per Depay che conclude, poi, sul palo. (56′ circa).