No, così, no!

Posted By on Set 20, 2018 | 0 comments


Vincenzo Boscaino

Ci risiamo. Il Manchester City impatta contro i suoi demoni, le sue paure, le sue incertezze. Forse, ci sono volte dove bisogna smettere di stupirsi, di credere che le cose andranno diversamente. Forse, a volte bisogna solo vedere la realtà per quella che è, senza costruirci sopra fantasie mirabolanti. Forse, questo City non è fatto per vincere la Champions.

La sfida con il Lione ha scoperchiato tutte le difficolta “esistenziali” della squadra di Guardiola. In perenne conflitto tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, grande ma non cosi tanto. Ieri si è visto che non è un problema di tecnica. Ci sono stati errori individuali, si veda i gol subiti, ma non può essere solo questa la spiegazione. La testa, la fame di vittoria, la consapevolezza. Questo manca.

Il mondo era lì ad attendere il City per inserirlo tra le candidate alla finale di Madrid. I televisori erano sintetizzati per studiare, analizzare e ammirare i Citizens di Pep. Eppure, dinnanzi a quegli stessi televisori, occhi attoniti fissavano uno spettacolo che da troppo tempo si ripete.

Aguero non è cosi irresistibile come in Premier, Silva ha colpi in canna che non spara, l’unico che veramente ha cambiato qualcosa, Sané, è partito dalla panchina. Guardiola ha le sue colpe. Incapace di adattarsi all’avversario, seguace di una filosofia che insegue séstessa. La ricerca costante del gioco, della perfezione e dello stile senza adattarsi a situazioni ed avversari differenti.

Troppe volte abbiamo ammirato il genio dell’allenatore Spagnolo esaltandone la visione, come un mago che mostra a noi comuni mortali cose che non pensavamo possibili. Troppe volte ammiriamo la sua grandezza, senza accorgerci che a volte essa non basta.

Sembra che l’unica via per il City sia quella di essere più pratico e cinico. Lottare sulle palle sporche, calciare il pallone in tribuna, fare un gol nella mischia. Non sarà questo il bel calcio, ma anche queste cose ti fanno vincere. Il City deve ricercare questo gioco, il temperamento e l’aggressività del calcio inglese. Riscoprire la tradizione.

La sconfitta di ieri mostra tutto ciò che non va. È anche vero che il City ha dominato per gran parte del tempo, ma ha perso. Il risultato alla fine conta, il resto è contorno.

In quel di Manchester c’è bisogno di fare profonde riflessioni. Capire chi essere e come. Ma serve farlo in fretta. Un’altra sconfitta potrebbe essere fatale.

Submit a Comment