Pasquale Pollio
Ennesima sconfitta per il Cagliari, la terza in sette partite, che torna a mani vuote dal Meazza dopo aver disputato una gara sufficiente, tenendo bene il campo, e restando in partita sino al novantesimo, ma continuando ad evidenziare evidenti lacune in fase offensiva, che non possono essere imputate solo agli attaccanti.
Il giro palla dei sardi risulta sterile, e facciamo fatica a ricordare occasioni dei sardi sotto porta, si continua a provare il lancio lungo per le spizzate del povero Pavoletti che deve cantare e portare la croce avendo al fianco un Sau la cui involuzione pare evidente, un po’ di brio lo ha dato il solo Joao Pedro quando è entrato in campo per sostituire Bradaric. Troppo poco per sperare di uscire imbattuti da San Siro
Il tecnico si presenta in campo, come previsto, con il 4-4.2, ma si diverte a farci sbagliare nuovamente la formazione di partenza, schierando una linea difensiva inedita, con l’inserimento dal primo minuto di Andreolli al fianco di Klavan e Faragò sistemato sulla sinistra, scelta poco felice in quanto su quella fascia agiva Politano, e centrocampo con Dessena, buona la prova del capitano, al posto del “Pata” Castro.
A 30’ dalla fine con un gol da recuperare Maran sostituiva Bradaric con Joao Pedro e ridisegnava la linea a tre di centrocampo spostando Ionita ed accentrando Barella così da disegnare un 4-3-1-2, ma cambiando l’ordine dei fattori non è cambiato il risultato, ed il Cagliari resta mestamente nella parte bassa della classifica, con soli sei punti conquistati in sette giornate, ruolino che non lascia dormire sonni tranquilli i tifosi su cui aleggia l’incubo di replicare la deludente stagione precedente.
Ora domenica non si potrà prescindere dalla vittoria alla Sardegna Arena con il Bologna per provare a rasserenare l’ambiente e far si che non si mettano i discussione le scelte estive della società.