Vincenzo Boscaino
Il palo di Milenkovic. Tutto in quell’immagine. Un poster che racchiude ogni singolo problema della Viola. Tre punti che mancano dal 30 settembre, nessuna vittoria esterna, cinque pareggi consecutivi, incapacità di chiudere le partite, occasioni perse che ormai non si contano più. Tutto gira storto. Adesso anche la Juentus all’orizzonte.
Guai però a nominare la parola “crisi”. Pioli proprio non ci sta. “Abbiamo fatto tutto per vincere -dice ai microfoni di Sky nel dopo partita di Bologna-Fiorentina-. Oggi non mi sta bene sentir parlare di Fiorentina in crisi. Poi è chiaro, più di otto occasioni da gol in serie A è difficile crearle”.
Doveva essere la partita della svolta, ha vinto solo la noia per 90’ minuti. Simeone ormai è diventato un caso. Non da punto di riferimento per i compagni, si allarga sempre sulle fasce e spreca tutto quello che c’è da sprecare davanti Skorupski. Sembra quasi inglorioso paragonarlo al suo compagno di reparto Chiesa. Il figlio di Enrico però avrebbe bisogno di qualcuno che capitalizzasse l’enorme lavoro che compie, il moto perpetuo che costantemente ha creato è venuto vanificato nel nulla. Un predicatore nel deserto lì avanti.
Come sempre, però, la Viola crea buone trame con Veretout ormai costantemente tra i migliori in campo. Nota lieta anche Lafont. Non sarà proprio un funambolo con i piedi, ma i riflessi del ragazzo sono ottimi e la parata su Orsolini lo dimostra. Qualcosa di buono si è visto, ma troppo poco. Non abbastanza.
Pioli cera di vedere il bicchiere mezzo pieno dopo tutti questi pareggi: “Sono sei partite che non vinciamo, ma sono anche cinque partite che non perdiamo. Dobbiamo insistere, giocando così torneremo alla vittoria.”
Già, tornare alla vittoria. Domenica prossima c’è la Juventus dei Marziani. Novanta minuti che tutta Firenze aspetta con trepidazione. Serve la partita della vita, della rinascita. Ma a oggi, dopo questa prestazione, sembra quasi un’impresa. Per Pioli e la Viola sarà una settimana molto lunga.