Giacomo Spadoni
Giunti ormai alla quinta giornata del girone F, lo Shakhtar Donetsk si trova con le spalle al muro. A causa del disgraziato cammino europeo fin qui, gli ucraini sono costretti a vincere le prossime due partite, ma neanche i 6 punti potrebbero bastare, se il Lione batte il City stasera. Una situazione apocalittica che scoraggerebbe anche i più valorosi, ma se la squadra di Fonseca si trova in questa situazione deve solo rimproverare sé stessa.
Davvero incomprensibili le prestazioni in questa Champions League, senza né capo né coda. Troppo discontinua la formazione ucraina, non è mai riuscita a mettere in difficoltà gli avversari: senza mai riuscire a giocare di squadra, si è affidata esclusivamente alle giocate di Taison e alle sgroppate di Ismaily, gli unici giocatori capaci di creare occasioni da gol. Ma non può bastare questo, in Europa non si vince puntando solo sui singoli, ed un atteggiamento del genere non poteva che consegnare lo Shakhtar all’ultimo posto nel girone.
Tuttavia, ci sono ancora due partite da giocare e lo Shakhtar non può e non deve finire questa campagna europea senza nemmeno una vittoria. Per quanto sottile, una speranza di qualificazione c’è ancora, e bisogna provare a coglierla. L’avversario sarà l’Hoffenheim, la cenerentola del girone, che però non sta mal figurando: è a 4 punti, e nella gara d’andata ha già fermato lo Shakhtar pareggiando 2-2. In palio, oltre al sogno qualificazione agli ottavi, c’è la ben più concreta possibilità di accedere ai sedicesimi di Europa League attraverso il piazzamento al terzo posto nel girone.
Fonseca si affiderà al talento di Taison e Moraes, i brasiliani più in forma che, insieme a Ismaily, costituiranno il pericolo maggiore per la difesa tedesca. Una partita difficile che andrà giocata con intelligenza, cercando di mantenere l’equilibrio tra i reparti e la concentrazione alta. Niente è ancora perduto, bisogna crederci.