Nicola Ciacciarelli Missione compiuta. La Juve centra la qualificazione e si avvicina a grandi passi verso la vittoria del girone. La rete di Fellaini impedisce di festeggiare matematicamente anche il primo posto, che comunque potrebbe arrivare all’ultima giornata in caso di tre punti a Berna.
Contro il Valencia la Signora vince di misura senza strafare e soffrendo forse più del dovuto, ma la Champions è questa. Il Valencia, rispetto la gara giocata al Mestalla, si dimostra più equilibrato e conscio dei suoi limiti. Il 4-4-2 di Marcelino permette ai suoi di occupare bene gli spazi, impedendo ai padroni di casa di dominare sulle fasce. La presenza di Kondogbia in mediana e di Diakhaby in difesa fornisce maggior fisicità agli spagnoli ed evidenzia alcune difficoltà sulle palle alte della Juventus. Servirà un super Szczesny per negare la rete al centrale ex Lione.
La Juve prende possesso della partita sin da subito, ma non crea moltissimo. Qualche scelta sbagliata a ridosso degli ultimi sedici metri e il muro eretto dall’avversario impedisce di sbloccare il risultato nella prima frazione. Stecca Pjanic, non Bentancur. L’uruguagio conferma una crescita esponenziale, ormai dirompente. L’ex Boca si trova a suo agio in posizione di mezzala, dimostrando senso della posizione e una tecnica sopraffina. Lui è l’uomo in più per Allegri, ancora alle prese con le assenze di Emre Can e Khedira. Inoltre la capacità di dribbling fornisce alla Juve un altro uomo capace di creare la superiorità numerica, oltre ai vari Cancelo, Cuadrado, Douglas Costa e ovviamente Cristiano.
A proposito del portoghese, è lui a servire a Mandzukic su un piatto d’argento la rete dell’1-0. CR7 rappresenta in pieno la capacità della Juventus di muoversi e colpire nelle pieghe della partita. Nei momenti meno attesi. Anche quando, come nel primo quarto d’ora della ripresa, i padroni di casa si allungano e sembrano per un attimo mostrare il fianco ai Blanquinegres. Ed invece lo spunto di Ronaldo decide il match. Solito doppio passo e velocità di esecuzione. Mandzukic ne approfitta per siglare la terza rete consecutiva dopo Milan e Spal. La settima in stagione. Non poche per chi era abituato, nelle ultime stagioni, a giocare più per fare sponde o recuperar palloni in fase di non possesso. La cessione di Higuain e la volontà di Cristiano nel partire largo regala più spazio a centro area a Marione. Grazie al suo tocco sottoporta la Juve ottiene il pass per gli ottavi.