Valencia, tanto ardore ma…addio Champions

Posted By on Nov 29, 2018 | 0 comments


Giandomenico Tiseo

Tanto ardore ma…niente da fare. L’Allianz Stadium di Torino boccia il Valencia di Marcelino, nella sfida valida per la quinta giornata del gruppo H della Champions League 2018-2019. Il gol di Mario Mandzukic al 59′, su assist al bacio con annessa magia di Cristiano Ronaldo, non dà scampo a Neto e gli spagnoli sono costretti a dire addio ad ogni speranza di qualificazione agli ottavi di finale con un turno d’anticipo. Esito opposto per la Juventus che, nel prossimo incontro a Berna, si giocherà il primato del raggruppamento affrontando lo Young Boys mentre il Manchester United sarà il prossimo rivale dei Blanquinegres.

Il Valencia ha espresso il gioco che conosce meglio: 4-4-2 solido con due attaccanti veloci (Rodrigo e Santi Mina), molto attenti alla fase difensiva, e con un centrocampo in cui la grande gamba degli esterni Coquelin e Guedes era mixata alla visione di gioco di Parejo, coadiuvato dalla fisicità di Kondogbia. Ha aggredito coi tempi giusti la formazione iberica nella prima frazione e non è un caso che Dybala sia stato fuori dal gioco e abbia faticato ad accendersi al pari di Pjanic, anch’egli in difficoltà nel dettare i tempi. La copertura è stata ottimale ma è mancata un’azione offensiva ficcante. Non sorprende che da calcio d’angolo sia arrivata l’occasione migliore per gli uomini di Marcelino: il colpo di testa di  Diakhaby è stato perfetto ma Szczesny si è tramutato in Benji Price e ha salvato la porta juventina di puro istinto.

Nella ripresa, inevitabilmente, l’intensità è calata e le maggior qualità tecniche dei bianconeri sono emerse. Il gol di Mandzukic, nato da un’invenzione di Cristiano Ronaldo, ha evidenziato una marcatura non eccellente di Gabriel, regalando quel mezzo metro di troppo al lusitano. Gli errori in fase di rifinitura si sono fatti più frequenti e anche se la gestione tecnica di Parejo è stata degna di una partita di questo livello, Kondogbia si è perso con il passare dei minuti. Come è logico, Dybala ha messo in mostra qualche spunto interessante e l’ingresso di Cuadrado ha tolto alcune certezze alla retroguardia dei Blanquinegres. La reazione si è rivelata sterile anche per un Chiellini in versione “The Wall”. La mancanza di pragmatismo in una compagine che pratica un calcio basato sulle ripartenze veloci è stata una pecca troppo importante.

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