Nicola Ciacciarelli
Battuta anche l’Inter allo Stadium, la Juve elimina un’altra candidata al ruolo di sua antagonista e se ne va. I nerazzurri sprofondano a -14 e danno addio ai sogni di rincorsa ai torinesi.
Non una Juve spumeggiante, ma cinica quanto basta per battere un avversario vivace, ma sciupone. Il leitmotiv di buona parte di gara è l’affondo a destra dell’Inter, dove staziona Politano. L’ex Sassuolo ha la meglio spesso su Cancelo, perchè il portoghese non ha il giusto aiuto. I raddoppi tardano ad arrivare e l’esterno di Spalletti ha spazio per accentrarsi e trovare in Icardi la giusta sponda. I bianconeri ringraziano il palo di Gagliardini e, in generale, la poca incisività in area dell’Inter.
I rischi di Madama nascono dal fatto che, come detto, non sempre le fasce vengono presidiate a dovere e quando attacca la Juve, sia Pjanic, che Dybala, non trovanoi tempi giusti per innescare Cristiano o Mandzukic. La Juve gioca d’attesa, andando a folate in attacco, trovando in alcuni momenti della gara il coraggio per alzare la linea di difesa e recuperare palla con più rapidità. La retroguardia di Allegri leggermente più alta, costringe gli uomini di Spalletti a cedere metri e a rintanarsi in prossimità della propria area.
È l’avvio di ripresa ad esser decisivo. La Juve prende campo e allora l’Inter rafforza la mediana con Borja Valero per Politano. Il cambio però ”aiuta” la Signora. Cancelo, infatti, non ha più la paura di vedersi scappare Politano alle spalle e alza la sua posizione di qualche metro, giocandosi la mezzora finale in uno contro uno con Vrsaljko. La mancanza di raddoppi da quella parte gli permette, spesso e volentieri, di rientrare sul prediletto piede destro. Il portoghese ha spazio e corsa per sfruttarlo. Da un suo cross nasce la rete firmata Mario Mandzukic che, dopo Lazio, Napoli (doppietta), Milan e Valencia, fa fuori un’altra vittima illustre. La volontà dell’Inter di fare densità al centro non funziona, perchè Matuidi lo scavalca con un bel lancio.
Una volta in vantaggio, se concentrata, la Juve si dimostra di ferro e grazie ad un buon possesso palla fa correre a vuoto i pressatori nerazzurri. Il fischio finale di Irrati decreta la quattordicesima vittoria in quindici gare di Serie A ed il quinto clean sheet consecutivo per la Signora, tra campionato e Champions. Merito delle prestazioni super di Chiellini, del miglioramento di Bonucci dopo un avvio di stagione un po’ ”svagato”, di tutta una squadra che riesce a coprire meglio gli spazi ed anche, perchè no, di un pizzico di fortuna. Ingredienti che permettono ai bianconeri di confermarsi sempre più leader in classifica e scappare via. La capolista se ne va. Sempre più su.