Giovanni Rosati
La “retrocessione” dalla Champions all’Europa League è stata un colpo tale per l’Inter da non poter essere superato solo vincendo la sfida immediatamente successiva, una vittoria oltretutto ottenuta solamente nella ripresa e con un tiro dagli undici metri. Contro il Chievo la Beneamata dovrà dimostrare di avere una solidità mentale adeguata per superare con vigore la delusione internazionale e dare continuità alla propria rincorsa all’accoppiata Juventus-Napoli, senza scollarsi dalla vetta e rischiare il ritorno delle inseguitrici.
Dovrà farlo senza lo squalificato Asamoah e l’infortunato Miranda, ma anche e soprattutto dovrà farlo contro una formazione che è l’emblema delle sabbie mobili sportive. Dopo aver visto inghiottire i suoi predecessori D’Anna e Ventura, il nuovo/vecchio tecnico gialloblu Di Carlo è riuscito a trovare la formula giusta non per arrestare la forza “magnetica” di quella trappola desertica, ma per direzionarla verso un obiettivo diverso: l’avversario.
Dal suo ritorno a Verona, Mimmo Di Carlo ha infatti trovato quattro pareggi in quattro partite di campionato (i suoi colleghi ne avevano fatti tre in tredici), ingabbiando non solo squadre di pari livello, ma anche formazioni sulla carta nettamente superiori come Napoli e Lazio. I nerazzurri non dovranno dunque sottovalutare la sfida del Bentegodi, ma neanche agitarsi per la smania di trovare subito il colpo del ko: in fondo si sa, nelle sabbie mobili più ci si agita e più si sprofonda.