Giovanni Rosati
Il momento dell’Inter non è dei migliori, e su questo c’è poco da discutere. I nerazzurri sono scesi dalla Champions all’Europa League per non esser riusciti a sconfiggere in casa il PSV, hanno trovato una sola vittoria nelle ultime sei partite e nell’ultima hanno pareggiato contro il fanalino di coda Chievo. Ad aggravare i deficit sportivi sono subentrati poi quelli extra-campo, dove la moglie/agente di Icardi ha continuato a dimostrarsi un elemento piuttosto scomodo per la società e Nainggolan non solo è stato sospeso dall’attività sportiva per motivi disciplinari, ma è anche stato “vittima” della diffusione di alcuni messaggi vocali in cui viene da lui espressa la volontà di tornare a Roma, con allegate oltretutto alcune affermazioni di difficile digestione per i tifosi baùscia.
Torniamo al campo – Quello tra Inter e Napoli è senza dubbio il big match della 18^ giornata di Serie A, nonché una delle più attese sfide dell’intera competizione. I campani sono secondi a +8 dall’inseguitrice nerazzurra: ciò significa che una vittoria azzurra porterebbe la squadra di Ancelotti a +11 e quasi chiuderebbe con un girone d’anticipo la corsa alla medaglia d’argento rimettendo invece in ballo il bronzo, mentre accorciare a -5 sarebbe una scossa per l’Inter ma anche una sentenza sempre più definitiva verso l’ottavo scudetto consecutivo della Juve, che gongolerebbe anche in caso di pareggio.
L’interesse sulla sfida, oltre che dalla classifica, è certamente dettato anche dai valori tecnici in campo e dalle differenze nell’interpretazione del gioco. L’ego e gli stratagemmi di Spalletti incontrano l’atteggiamento da Ancelotti, papà indulgente che indica ai suoi figli la strada ma gliela fa percorrere lasciandoli poi liberi di scegliere ed esprimersi seguendo le proprie inclinazioni. La coppia Skriniar-De Vrij sfida la muscolarità di Higuain, il power trio Insigne-Mertens-Milik sfida il cinismo di Icardi. Sulla stessa fascia di campo si affronteranno due terzini di copertura come Asamoah e Maksimovic (o Hysaj), mentre dall’altra ci sarà grandissimo interesse per altri due laterali stavolta di spinta come Vrsaljko e Ghoulam, che avranno a che fare con il frenetico Politano e con l’interpretazione atipica del ruolo di esterno di Fabian Ruiz. I motivi per accendere la tv alle 20:30 sono parecchi.
Gli Annales nerazzurrissimi (nerazzurri + azzurri) – Come nell’opera di Tacito le gesta degli imperatori che successero ad Augusto, anche le battaglie tra Inter e Napoli sono raccolte stagione dopo stagione e non mancano di portare alla luce motivi ulteriori di interesse e di vanto per i tifosi della Beneamata. Sui 152 precedenti tra queste due squadre i meneghini sono infatti in vantaggio per 67 a 48 nel computo delle vittorie e, in casa, possono vantare trionfi in alcune delle annate più importanti della storia più o meno recente di queste due squadre.
Una è certamente il primissimo incontro tra l’allora Ambrosiana e il Napoli nella Serie A a girone unico avvenuto nel gennaio del 1930, quando la squadra di Weisz e Meazza batté per 2-1 i partenopei dell’inglese Garbutt involandosi alla conquista di quello che sarebbe stato il loro terzo scudetto. A San Siro l’Inter dei tedeschi vinse anche nelle annate dei due storici scudetti del Napoli (1986-87 e 1989-90), poi si ripeté nella stagione del Triplete di Mourinho trovando tre gol nei primi 32’ con Eto’o, Milito e Lucio.
Negli ultimi anni si è invece creato un trend molto curioso. La stagione 2015-16 è andata in toto all’Inter con le vittorie per 2-0 e 0-2, quella 2016-17 tutta al Napoli con un 3-0 e uno 0-1 e la scorsa è stata invece caratterizzata dall’equilibrio totale, finendo col dar vita a due pareggi per 0-0. Terminati i possibili risultati, ora la speranza per l’Inter è che questa sequenza possa ricominciare dal suo inizio, anche – e ancora meglio – se dovesse solamente valere per quest’anno e poi tornare all’aleatorietà. Non sarà di certo semplice per una squadra in difficoltà batterne una reduce da quattro vittorie e imbattuta da fine settembre, ma dopo le tante polemiche una vittoria così prestigiosa sarebbe come un’oasi nel deserto per i nerazzurri. E poi perché mai dovremmo andar contro alla ciclicità suggerita dagli Annales, quantomeno per questa stagione destinata ad esser vincente?