Giovanni Rosati
Una vittoria risicata contro una neo-promossa in lotta per la salvezza non è esattamente quel che si definisce “chiudere in bellezza” l’anno e il girone d’andata, ma per quanto riguarda la classifica quell’unica zampata di Keita ha un valore effettivamente maggiore di tre punti. Perché se quando le dirette avversarie perdono punti per strada anche tu fai lo stesso ti senti fortunato, ma non hai fatto il tuo dovere: hai perso un’occasione.
Ha rischiato di farlo anche l’Inter giocando un primo tempo insapore al Castellani senza marcare la differenza tecnica e di esperienza tra i due undici titolari. Ha rischiato di pagare caro il velenoso inserimento di Zajc ma è stata graziata dal solito Handanovic, ha rischiato di vedere ogni suo tentativo infrangersi su Provedel ed è invece riuscita a superarlo con Keita in un’occasione, proprio quanto le è bastato per vincere.
Si dice che le grandi squadre si vedano proprio quando vincono le gare sporche, ma questo vale per le occasioni in cui le sfavorite lottano col coltello tra i denti per non arrendersi al proprio destino. In questo caso, la sensazione è che invece sia stata la favorita a decrementare il proprio livello di gioco accostandolo a quello di una neo-promossa. Imporre il proprio gioco in ogni situazione sarà forse il proposito per il 2019: l’importante, nel frattempo, è che il 2018 si sia concluso con il migliore dei risultati.