Vincenzo Boscaino
È successo di tutto. Gol, errori, capovolgimenti di fronte, espulsioni, rigori e chi più ne ha più ne metta. Una partita che in novanta minuti ha vissuto così tante cose da poter essere difficilmente descritta. La cosa più semplice sarebbe vederla e rivederla per apprezzare ogni dettaglio, sfumatura, che altrimenti scomparirebbe nel flusso della storia. Come un bel film che non ci stanchiamo mai di rivedere, per accorgerci sempre di un particolare che ci mancava.
Chievo-Fiorentina era una partita molto più complessa di uno scontro tra l’ultima della classe e una squadra di giovani prodigi. Era l’esperienza contro la gioventù, la disperazione contro i sogni. Due squadre così diverse, ma con un unico obiettivo: vincere.
Alla fine, l’ha spuntata la Fiorentina in una partita che stava dominando, che ha gettato al vento e poi ripreso per i capelli. I problemi della prima parte di stagione sembrano un lontano ricordo per la Viola, attanagliata da quella difficoltà cronica nel trovare il gol. La cura? Ha un nome e un cognome: Luis Muriel.
“Muriel è arrivato a Firenze nel momento giusto. Oggi ha parlato lui alla squadra nello spogliatoio, usando parole bellissime. Per quello che sta facendo e per quello che dice sta dimostrando maturità, ma bisogna valutarlo nel lungo periodo “. Così parla Pioli ai microfoni nel post partita con gli occhi colmi di gioia per aver trovato quella tessera mancante a un puzzle finora incompleto. Un puzzle che vede al centro di tutto Federico Chiesa. Il figlio d’arte è un motore a propulsione che macina chilometri con qualità ed efficacia. Giovane ma astuto, tecnico ma battagliero. A giugno sarà un’asta tra le big d’Europa, ma per adesso i tifosi della Viola se lo stanno godendo a pieno.
Oggi tutto sembra più bello. Ma la realtà è un’altra. La Fiorentina ci ha abituato a queste montagne russe emotive, dove speranze e delusioni si alternano repentinamente. Il quarto posto dista solo cinque lunghezze, ma ci sono tante squadre nel mezzo. Forse, sarebbe meglio pensare partita dopo partita, senza mettersi addosso un’inutile pressione. Per questo adesso testa a mercoledì per la partita di coppa Italia contro la Roma.
La Fiorentina, con Muriel e Chiesa, vuole continuare a sognare.