Nicola Ciacciarelli
Seppur minima la reazione c’è. Al Dall’Ara la Juve si impone 1-0, provando a dimenticare per un po’ la serataccia di Madrid. Alla vigilia dello scontro con il Napoli il vantaggio di 13 punti sui partenopei rimane immutato.
La sfida in Emilia ha messo in evidenza una Juve stanca e forse con la testa ancora al Wanda Metropolitano. Basta così l’ingresso di Dybala per mandare al tappeto un Bologna rigenerato dalla cura di Mihajlovic che, come a Roma, soccombe nonostante un’ottima prova.
La gara della Signora è ad andamento lento. Preventivabile. Un po’ per il netto vantaggio sul Napoli, un po’ per il morale sotto i tacchi, i bianconeri perdono una quantità abnorme di contrasti e, soprattutto, sbagliano passaggi di misura. Così è difficile orchestrare trame di gioco interessanti. Il più svagato appare Ronaldo: palloni persi, controlli errati, scelte discutibili. CR7 si prende una giornata di pausa. Il popolo bianconero spera che il portoghese conservi preziose energie in vista della serata del 12 marzo.
Il più attivo è Bernardeschi. Propositivo, anche se a volte un po’ pasticcione. Berna parte largo nel 4-4-2, che propone Allegri, per poi trasformarsi in rifinitore quando viene a giocare in mezzo al campo. Da un suo duello vinto nasce l’unica vera occasione della Signora, gol a parte.
Il gol porta la firma di Paulo Dybala, entrato dopo un’ora di gioco al posto di Alex Sandro. L’ingresso dell’argentino cambia tatticamente la squadra, che passa dal 4-4-2 ad un più classico 4-3-3 con Cancelo che torna basso a destra e Bernardeschi ad agire da mezz’ala offensiva nei tre di centrocampo. La Joya aggiunge brio e si trova al posto giusto, nel momento giusto, in occasione del gol vittoria. Un lampo in mezzo a tante incertezze e ad un gioco che non decolla. Juve pigra e dal passo non convinto. Non funziona l’esperimento di Cancelo usato come esterno di centrocampo. L’ex interista per pungere ha bisogno di giocare a tutta fascia e partire da lontano. Da centrocampista di fascia fu decisivo con la Lazio, ma solo a gara in corso.
Con il cambio di modulo gli ospiti occupano meglio il campo e nel finale, pur soffrendo, blindano la porta di Perin, bravo a disinnescare un pericoloso tentativo di Sansone. Basta una Juve appena sufficiente per battere il Bologna. Il minimo indispensabile, quello che non basterebbe nemmeno a fare il solletico all’Atletico di Simeone tra quindici giorni.