di Marco Bea
Il pareggio è il risultato che più di tutti si presta a differenti letture e, a seconda della partita o dei vari momenti della stagione, può lasciarti con la sensazione di bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. In casa Lazio sembra prevalere la seconda opzione dopo l’1-1 di domenica sera al Franchi di Firenze, non solo per quanto emerso nel corso dei 90’ e, soprattutto, nei primi 45, ma anche per ragioni squisitamente di classifica.
La sbornia del derby sembrava infatti aver oltremodo giovato agli uomini di Inzaghi, apparsi per tutta la prima frazione di gioco in pieno controllo della situazione, su un campo tutt’altro che semplice come quello della Fiorentina. Dopo aver contenuto senza patemi l’esuberanza dei viola in avvio, favorita anche dalla fluttuante disposizione tattica dell’undici di Pioli in fase offensiva, la Lazio è emersa di prepotenza dal 20’ in poi, distendendosi in maniera brillante negli spazi lasciati liberi dal più leggero centrocampo avversario. Il demerito dei biancocelesti in questa fase è stato tuttavia quello di aver convertito in gol soltanto una delle cinque nitide occasione create, grazie al mirabile destro a giro di Immobile, in precedenza murato sul palo da uno straordinario intervento di Terracciano, dal limite dell’area.
I capitolini non sono quindi riusciti a freddare un match che ha progressivamente cambiato volto nel corso della ripresa, con la Fiorentina, sempre temibile alla distanza per le sue doti di corsa, che a trovato terreno fertile soprattutto sul suo lato destro, dove Radu ha sofferto in maniera pesante le percussioni del subentrato Mirallas. Non a caso è stato proprio il belga a servire l’assist per la rete di tocco di Muriel e a graziare poi Strakosha su una bella palla tagliata di Simeone dalla sinistra. Il risultato è stato dunque frutto di una sfida dall’andamento bipolare, nella quale ha pesato soprattutto scarsa verve realizzativa della squadra ospite, ancora una volta incapace di capitalizzare al meglio i momenti di maggior fertilità nella produzione di gioco.
Il pareggio finale scontenta però la Lazio anche in luce di quanto accaduto in quest’ultimo turno di Serie A. Il trenino delle pretendenti ad un posto in Europa procede infatti a braccetto e a marce spedite, con i successi di Milan, Inter, Atalanta e Torino, in attesa del posticipo del lunedì tra Roma ed Empoli, che hanno provocato un piccolo strappo in classifica a sfavore della compagine di Inzaghi. Con 33 punti in palio, c’è da recuperare il match con l’Udinese, il ruolo dei biancocelesti in questo agone per l’Europa è comunque tutto da decifrare, ma di certo non saranno ammessi di nuovo tanti altri passettini, pur in avanti, come quello di Firenze.