di Marco Bea
Il testa a testa tra Lazio e Atalanta ci riserverà, per il 35° e quartultimo turno di Serie A, un entrée di quelli gustosi, in attesa del piatto forte del prossimo 15 maggio. A dispetto delle infelici uscite giunte alla vigilia dall’altra sponda del Tevere domenica sarà senza dubbio partita vera, non solo per il suo notevole peso specifico nell’agone per l’Europa, per il quale entrambe le squadre sono coinvolte a pieno titolo, ma anche in ottica dell’ormai imminente finale di Coppa Italia. Mostrare segni di vulnerabilità a dieci giorni da un match che vale una stagione sarebbe deleterio sia per Inzaghi che per Gasperini, decisi a giocarsi questo primo confronto diretto con le loro carte migliori.
Le due squadre si presenteranno infatti all’Olimpico, al netto delle assenze per infortunio e squalifica, con i rispettivi 11 tipo. Per gli orobici in particolare sono attesi i ritorni da titolari nel 3-4-2-1 di Castagne e, soprattutto, di Ilicic, elemento chiave nello scacchiere di Gasperini ed impiegato un po’ a mezzo servizio nelle ultime settimane per un affaticamento agli adduttori. Insieme a Gomez lo sloveno darà un quid in più di imprevedibilità ad una formazione seconda a nessun’altra in Italia per ritmo ed intensità di gioco. La Lazio risponderà invece con il suo classico 3-5-2, con il ritorno di Luis Alberto al fianco di Leiva e Parolo in una mediana che avrà il compito di disinnescare, tramite anche il possesso palla, le folate degli avversari. Sulle corsie laterali, orfane di un Lulic fermato dal giudice sportivo, spazio invece a Romulo e Marusic, il cui più che probabile dirottamento a sinistra suona come una bocciatura per Durmisi, chiamati a dei duelli ardui con i dirimpettai Hateboer e Castagne. A difesa della porta di Strakosha conferma per il trio Wallace-Acerbi-Bastos, mentre in attacco Caicedo, il più in palla del momento per i biancocelesti, appare favorito su Correa per affiancare Immobile.
A livello tattico e di lettura dell’incontro l’eventuale esclusione dal 1’ del Tucu, in grande spolvero nell’ultima uscita contro la Samp, andrebbe a costituire la mossa più interessante da parte di Inzaghi. La brillantezza del Tucu nel secondo tempo consentirebbe infatti alla Lazio di rispondere, in termini di brillantezza, ad un’Atalanta che ha costruito 5 delle sue ultime 6 vittorie nei 20’ finali di partita e che sa quindi fare male al momento del colpo di reni, nonostante una panchina corta e povera di opzioni offensive rispetto a tante rivali dirette. Un andamento quello della Dea diametralmente opposto a quello biancocelesti, quasi sempre perfetti di recente nelle prime frazioni di gioco, con 10 gol fatti e 0 subiti nelle ultime 10 uscite, quanto balbettanti nelle riprese, con appena 4 reti segnati contro le 9 incassate. Per gli uomini di Inzaghi ci sarà quindi una tendenza da invertire già da domenica, sia per arrivare alla finale di Coppa Italia con il giusto mood mentale che per centrare una vittoria che, classifica alla mano, rappresenta l’unico risultato utile per tenere vive le residue speranze Champions.