Giovanni Rosati
Tre partite al termine, di cui una contro il Napoli. Dopo tre pareggi consecutivi, l’Inter non può assolutamente permettersi di lasciare più neanche un punto per strada se non vuole rischiare di mandare a monte con superficialità il lavoro di un intero anno. Il primo step si chiama Chievo Verona, una squadra già retrocessa ormai da un intero mese e strapazzata nello scorso turno dalla SPAL, vittoriosa per ben 4-0 tra le mura ostili del Bentegodi.
“Il peggior rischio per la partita di domani è di non riuscire a vincerla”, ha detto con cognizione di causa Spalletti in conferenza stampa. Non siamo più in un momento della stagione nel quale un passo falso può esser ammortizzato con le gare successive, e i nerazzurri hanno in questo momento nessuna possibilità di migliorare la propria situazione di classifica ma tanto, praticamente tutto quanto fatto finora, da perdere all’ultimo secondo. L’Atalanta ha vinto e ha momentaneamente conquistato il terzo posto, Milan e Roma sono in questo momento (quindi con l’Inter in credito di una partita) a una sola lunghezza. Non vincendo contro i clivensi, l’Inter si esporrebbe negli ultimi due turni addirittura al rischio di rimanere fuori dalle squadre qualificate per la prossima Champions League e, considerando che la prossima settimana sarà ospite al San Paolo, il rischio sarebbe reale.
Per questa sfida mancheranno gli squalificati D’Ambrosio e Brozovic più l’infortunato De Vrij, e da risolvere ci sono ancora alcuni dubbi. Il primo è il solito: giocherà Icardi oppure Lautaro dal primo minuto? In settimana Spalletti ha provato Maurito come punta di diamante, ma fino alla declamazione delle formazioni ufficiali sarà difficilmente prevedere con accuratezza chi ci sarà. Un altro ballottaggio è in mediana, dove Gagliardini sembrava destinato a una maglia da titolare ma ora deve far fronte al recupero dall’infermeria di Vecino, che si candida al suo posto al fianco di Borja Valero. In difesa ci saranno invece con tutta probabilità Cedric e Miranda.
Una sfida apparentemente semplicissima, ma che per questo, come sempre accade, nasconde rischi da evitare a tutti i costi. L’Inter si gioca tutta una stagione nelle ultime tre giornate: perdere la Champions sarebbe un fallimento clamoroso.