Giovanni Rosati
La qualificazione in Champions League dei nerazzurri si potrebbe senza dubbio analizzare attraverso la retorica della Pazza Inter. Una squadra che può tutto: illudere di aver blindato il terzo posto, mettere tutto a repentaglio all’ultima occasione e poi centrare l’obiettivo finale negli ultimi minuti dell’ultima giornata di campionato, in una gara da cuori veramente forti.
Se da celebrare c’è la ritrovata Champions, il modo attraverso cui essa è arrivata non lo è. Perché in una partita da 8,5 in pagella per Dragowski (fonte Gazzetta), c’è da ringraziare il cielo che il suo collega Handanovic ne abbia giocata una addirittura da 9. Perché nelle partite decisive capita che il giocatore più contestato dell’intera Serie A in questa stagione non freddi il portiere avversario dagli undici metri, o che un altro faccia annullare il gol a un compagno per aver strattonato a centrocampo e lontano dal pallone la maglia del portiere avversario (salito sul calcio d’angolo a favore). E poco importa che sia successo proprio negli ultimi istanti. Perché nell’altra metà campo è arrivato un salvataggio che ha del miracoloso da parte di D’Ambrosio, con un’entità superiore benevola ai meneghini che ha deciso di far impattare il pallone sulla traversa dopo l’intervento in chiusura del terzino, oppure l’ennesima parata provvidenziale del gigantesco Handanovic che è arrivata proprio in quel finale di partita, con Uçan che poteva contemporaneamente dare ai suoi la salvezza e agli avversari l’Europa League.
Brava l’Inter a dare tutto in questi ultimi novanta minuti e a non crollare mentalmente una volta subito il gol dell’1-1 a un quarto d’ora dalla fine. Ma questa stagione rischiava d’esser ricordata come quella dell’autolesionismo. Ora Spalletti sarà mandato via (“Ora se mi si venisse a dire una cosa differente rimarrei sorpreso perché…ma di che cosa mi si sta parlando?! È veramente scherzi a parte se no”, ha detto a Sky) e forse arriverà Conte. Nuovo progetto, magari nuova mentalità. Perché vincere da Pazza Inter regala epicità alla sua narrativa, ma alla fine il brutto scherzo prima o poi te lo tira. E di sicuro aumenta i capelli bianchi dei tifosi.